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Klimt. La Secessione e l’Italia – Mostra a Palazzo Braschi

visite guidate a roma Il 27 ottobre è stata inaugurata a Palazzo Braschi, storico edificio di fine Settecento con affaccio su Piazza Navona, la mostra “Klimt. La Secessione e l’Italia”.

Attraverso l’esposizione di oltre 200 opere si è tracciato il percorso artistico dell’austriaco Gustav Klimt e dei colleghi, che hanno contribuito alla Secessione Viennese, mettendo in luce soprattutto il rapporto che Klimt ebbe con l’Italia, testimoniato da i molteplici viaggi nella Penisola.

Percorrendo le 14 sezioni, in cui è suddiviso il percorso espositivo, è possibile tracciare le tappe più salienti della sua professione. Si inizia dagli esordi con il fratello Ernst e  Franz von Matsch, quando fondarono la Compagnia di artisti, specializzata nell’esecuzione di dipinti su pareti e soffitti, passando per la Secessione Viennese del 1897. La rottura con il Künstlerhaus porterà i secessionisti a costruire un loro spazio espositivo, progettato da Joseph Maria Olbrich, in cui realizzeranno straordinarie mostre, pubblicizzate da manifesti dalla grafica accattivante, alcuni dei quali esposti nelle sale insieme a delle copertine della loro rivista Ver Sacrum.

Emerge bene dalla mostra la grande capacità di Klimt come ritrattista delle donne dell’alta borghesia, capace di passare dal realismo, ben evidente in Ritratto di donna del 1984, ad una pittura più impressionista, come in Ragazza nel verde del 1986, ma anche come realizzatore di paesaggi.

Una sezione speciale è dedicata ai Quadri della Facoltà, ossia le  rappresentazioni della Filosofia, Medicina Giurisprudenza, realizzate per il soffitto dell’Aula Magna dell’Università di Vienna, dove non verranno mai esposte poiché considerate scandalose. Le opere andarono perdute a causa di un incendio durante la seconda guerra mondiale e se ne conoscono le fattezze grazie a delle foto in bianco nero. Partendo da quelle, Google Arts & Culture ha realizzato un progetto per individuare i colori originali e i risultati sono stati esposti per la prima volta in questa sede.

Degna di nota è la sala in cui è esposto il celebre Fregio di Beethoven realizzato nel 1901 e proveniente direttamente dal Palazzo della Secessione.

La mostra, inoltre, propone al pubblico opere iconiche di Klimt come la famosissima Giuditta I, anch’essa motivo di scandalo, Signora in biancoAmiche I, Amalie Zuckerkandl per arrivare alla Sposa, opera incompiuta a causa della morte dell’artista.

Un evento sicuramente da non perdere, che sarà visitabile fino al 27 marzo 2022.

 

Rubrica a cura di: www.bellaroma.info

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