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Un angelo che rinfodera una spada: storia di una leggenda

visite guidate a roma Lungo il Tevere, in prossimità di San Pietro, si trova Castel Sant’Angelo. Vedere una fortezza in pieno centro non lascia indifferenti, fa pensare ad un’epoca, ormai passata, in cui Roma era il teatro di sanguinolenti battaglie. Non tutti sanno che Castel Sant’Angelo non venne costruito a scopo difensivo, nonostante la sua posizione strategica, ma come Mausoleo per l’imperatore Adriano, morto nel 138 d.C.

Ma allora da dove deriva l’attuale nome? Per comprenderlo bisogna ripercorrere parte della storia di questo antico edificio. Voluto da Adriano, venne terminato dal suo successore Antonino Pio e utilizzato come tomba dinastica almeno fino a Caracalla, morto assassinato nel 217 d.C. La sua funzione mutò sostanzialmente quando divenne parte del sistema difensivo della città, con la costruzione delle Mura Aureliane inizialmente e svolgendo un ruolo più attivo in tal senso a partire dal V sec. Questo cambiamento è il motivo per cui fu chiamato Castello, ma cosa c’entra un angelo? Secondo una leggenda nel 590 d.C., durante il pontificato di Gregorio Magno, la città fu colpita da un’epidemia. Il papa decise di organizzare una processione tra le vie della città. Arrivati davanti a Ponte Elio, l’antico nome di Ponte Sant’Angelo, i partecipanti videro l’Arcangelo Michele rinfoderare una spada. L’apparizione venne subito interpretata come la fine dell’epidemia. Questo episodio spiegherebbe l’origine del nome, ma anche la presenza della scultura bronzea, che svetta sulla parte più alta del Castello,  dell’angelo che rinfodera la spada.

 

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