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L’altro sguardo. Fotografe italiane dal 1965 al Palazzo delle Esposizioni

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Letizia Battaglia, La bambina e il buio, Baucina, 1980. Stampa gelatina bromuro d’argento ©Letizia Battaglia “L’altro sguardo. Fotografe italiane 1965-2018” è una esposizione si una selezione fotografica con oltre duecento fotografie e libri fotografici provenienti dalla Collezione Donata Pizzi, costituita con lo scopo di promuovere la conoscenza delle più originali interpreti nel panorama fotografico italiano dalla metà degli anni Sessanta a oggi.

La collezione di Donata Pizzi è stata presentata per la prima volta alla Triennale di Milano dal 5 ottobre 2016 all’8 gennaio 2017 nell’ambito di un progetto ideato dalla Triennale e dal Museo di Fotografia Contemporanea e viene ora proposta al Palazzo delle Esposizioni arricchita delle nuove acquisizioni.

Settanta autrici appartenenti a generazioni ed ambiti espressivi diversi dai lavori pionieristici di Paola Agosti, Letizia Battaglia, Lisetta Carmi, Elisabetta Catalano, Carla Cerati, Paola Mattioli, Marialba Russo, sino alle ultime sperimentazioni condotte tra gli anni Novanta e il 2018 da Marina Ballo Charmet, Silvia Camporesi, Monica Carocci, Gea Casolaro, Paola Di Bello, Luisa Lambri, Raffaella Mariniello, Marzia Migliora, Moira Ricci, Alessandra Spranzi e numerose altre.

E’ negli anni sessanta che la fotografia irrompe prepotentemente nella vita editoriale ed artistica, perlopiù un ambito riservato al ruolo maschile quello di fotoreporter. Ma le tendenze sociopolitiche della seconda metà degli anni sessanta con la conquista di ruoli sociali da parte delle donne grazie anche al movimento femminista, fotografe ed artiste hanno acquisito posizioni di primo piano nella scena italiana e internazionale: il loro lavoro è presente in musei, gallerie, festival, riviste e pubblicazioni specializzate, nel nostro Paese e all’estero. Bisogna anche dire che non si è mai arrivato realmente ad una parità di valorizzazione tra il ruolo fotografico maschile e femminile. La consapevolezza di questa carenza nella cultura fotografica italiana, il riconoscimento della disattenzione delle istituzioni, del collezionismo e della critica hanno spinto Donata Pizzi a dare inizio alla raccolta. Le opere della collezione testimoniano momenti significativi della storia della fotografia italiana dell’ultimo cinquantennio: da esse affiorano i mutamenti concettuali, estetici e tecnologici che l’hanno caratterizzata. La centralità del corpo e delle sue trasformazioni, la necessità di dare voce a esperienze personali e al vissuto quotidiano e familiare, il rapporto tra la memoria privata e quella collettiva sono i temi nevralgici che emergono dalla mostra e legano tra loro immagini appartenenti a vari decenni e generi, dalle foto di reportage a quelle più spiccatamente sperimentali.

Reportage e Denuncia Sociale, rapporti tra immagine fotografica e pensiero femminista, i temi legati all’identità e alla rappresentazione delle relazioni affettive e, infine, alle ricerche contemporanee basate sull’esplorazione delle potenzialità espressive del mezzo, sono queste le quattro aree prese in considerazione per la creazione di quattro percorsi argomentativi che legano tra loro le fotografie esposte.