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Liu Bolin e le sue trasparenze al Vittoriano di Roma

Colosseo n°2, Roma, 2017 – Courtesy Boxart, VeronaUn artista davvero incredibile, il cinese Liu Bolin che approda per la prima volta in Italia in una prestigiosa esposizione nel complesso del Vittoriano di Roma.

La mostra fotografica composta da numerose pose caratterizzate dalla fusione del corpo con l’area circostante spesso in autoritratti. Ed è proprio questa la particolarità dei lavori di Liu Bolin: l’integrazione del suo corpo dipinto in modo da risultare completamente trasparente, come se la luce lo attraversasse indenne senza disturbare il soggetto della ripresa.

Dettagli incredibili rendono Opere d’arte, panorami, monumenti intatti con una presenza discreta e non invasiva.

Liu appartiene alla generazione dei primi anni ’90, tempi in cui la Cina rinacque dalle macerie della Rivoluzione Culturale e godette di un rapido sviluppo economico e di una relativa stabilità politica.

Dopo le sue prime mostre a Beijing nel 1998, il talento di Liu godette di una fama e riconoscenza internazionale grazie alla serie Hiding in the city in cui tocca i temi universali del rapporto tra uomo e natura e tra pensiero e potere politico. Questo suo tratto peculiare è iniziato nel 2005 quando il Suojia Village di Pechino, il villaggio degli artisti indipendenti dove risiedeva, venne smantellato nel novembre dalle autorità. In questa occasione si mimetizza con esso per la prima volta, volendo dimostrare la sua appartenenza a quel luogo.

Bolin attraverso le sue immagini, apparentemente semplici e ironiche, è quindi in grado di nascondere forti messaggi sociali e dissacranti, con i quali critica la politica e denuncia la censura. Riesce a farlo attraverso una sintesi di molteplici linguaggi quali la pittura, l’installazione e la fotografia.

Nel corso della sua carriera Liu Bolin si fa fotografare davanti ai più importanti monumenti del mondo, a librerie, a scaffali dei supermercati, a opere d’arte, a montagne di rifiuti e tra gli immigrati; la sua fama cresce fino a quando le sue immagini diventano un’icona per i grandi brand: uno per tutti Moncler, che utilizza per diverse stagioni un camouflage di Liu Bolin per pubblicizzare il proprio marchio, ma anche Tod’s, Ferrari e molti altri.
La mostra al Vittoriano ripercorre dunque la sua storia, a partire dalla prima perfomance a Pechino fino agli scatti più recenti del 2017 alla Reggia di Caserta e al Colosseo, appositamente realizzati per la mostra romana e qui esposti in anteprima mondiale.