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RAY JOHNSON / RELAZIONI MARGINALI SOSTENIBILI TWO: 100 artisti e 174 opere per il 60° anniversario della nascita della Mail Art di Ray Johnson, a cura di Sandro Bongiani

“TODAY I MAILED A BANANA TO RAY JOHNSON FOR 59^ BIENNNIAL INTERNATIONAL OF VENICE 2022”

Una Mostra Collettiva Internazionale condivisa in due gallerie a cura di Sandro Bongiani con la partecipazione di 100 artisti e 174 opere fisiche per il 60° anniversario della nascita della Mail Art di Ray Johnson, 1962 – 2022.  Un progetto indipendente, una mostra condivisa in due gallerie, a cura di Sandro  Bongiani, con un approccio alla tecnologia e al digitale fondamentale per la nuova modalità espositiva.

A distanza di 60 anni dalla nascita della Mail Art (1962) e dopo la mostra personale di Ray Johnson (1927-1995) dal titolo “Ray Johnson, Relazioni marginali sostenibili / One” con opere originali e inedite facenti parte della Collezione dell’Archivio Coco Gordon di Colorado (USA) e la mostra collettiva internazionale dal titolo “Ray Johnson Project, Relazioni marginali sostenibili” con 72 opere dell’Archivio Amazon di Milano, un progetto “add to & return” realizzato da Ruggero Maggi nel 1987, viene organizzato – da Sandro Bongiani – un altro evento dedicato all’artista americano Ray Johnson.


PERCHÉ UN PROGETTO INTERNAZIONALE SULLA BANANA?

Il progetto prende spunto da un disegno di Ray Johnson eseguito nel 1984 dal titolo Today I mailed a banana to Bill de Kooning” in cui Ray Johnson invia a Willem de Kooning una banana pop-concettuale, lettering dal titolo “December 28, 1984/1948 Dear Ruth Szowie today i mailed a banana to Bill de Kooning”.

Da questa precisa opera nasce l’evento internazionale con l’invito a 100 artisti internazionali contemporanei a trattare il tema del frutto esotico della banana in chiave poetica.

Negli stessi anni aveva dato alla sua amica Coco Gordon una banana dopo aver trovato tre banane nere mentre stava parcheggiando la sua auto in ospedale per visitare l’amico Marcus Roncallo che stava per morire di AIDS. Tre banane nere – scrive l’artista Coco Gordon – tre grosse banane che Ray identificava con centinaia di olive nere che erano dentro un barattolo.

È stato Andy Warhol per primo, nel 1967, a rappresentare una banana come oggetto esotico e sessuale per la copertina dell’album dei Velvet Underground & Nico, poi sono arrivate le elaborazioni di diversi altri autori contemporanei come Roy Lichtenstein, David Hockney, Takashi Murakami, Damien Hirst, Banksy e Anna Banana che si sono interessati a questo frutto tropicale simbolo di sovversione politica e sociale, e infine, anche la banana di un artista facile al conformismo e alla stanca ripetizione delle idee come Maurizio Cattelan che, nel 2019, espone all’Art Basel Miami “Comedian”, una vera banana a muro fissata con una striscia di nastro adesivo grigio, venduta per la gioia dei collezionisti a suon di svariati migliaia di dollari. Un evento, il suo, decisamente ludico e teatrale piuttosto che un’azione creativa forte nata dall’immaginazione. Per questa sua performance, l’artista italiano si ritrova oggi in un tribunale federale di Miami accusato per plagio dall’artista statunitense Joe Morford, che sostiene che Comedian, la famosa banana presentata allo stand di Perrotin ad Art Basel, sia il plagio di una sua opera “Banana & Orange” del 2000.

«Un’idea quella di Cattelan decisamente debole, un’operazione banale di sterile provocazione, nient’altro. Di certo la parola d’ordine, oggi, è “Il suo valore risiede nell’idea”; quella di Cattelan, appunto, è sicuramente “l’idea di azzerare tutte le idee”, facendo affiorare l’inconsistenza del pensiero divenuto vuoto e fenomeno ludico”. Questo il pensiero del Mestro Bongiani riguardo i fatti. “Ormai si vive di strategie e di compromessi: criticare l’arte è divenuto solo un lavoro da non fare, visto che siamo tempestati da curatori e influencer che si vendono al miglior offerente per un beneficio essenzialmente personale. Troppi interessi all’orizzonte, ben venga, quindi l’analisi critica a mettere in chiaro i problemi, i giochi e gli interessi pseudo culturali del mercato”.

Prosegue Sandro Bongiani: “Il sistema dell’arte, molto spesso, si fa promotore, interprete e garante di iniziative discutibili assunti a opera d’arte in quanto oggetto svuotato a servizio del mercato ufficiale dell’arte globale. Ben vengano le banane di Ray Johnson, di And Warhol e di tanti altri artisti che, nella ricerca, hanno elaborato immagini che presupponevano un’invenzione mentale e formale. L’opera di Today I mailed a banana to Bill de Kooning incarna una sorta d’indagine ironica e profetica, la riflessione, lo spiazzamento come del resto possiamo riscontrare visionando le opere degli artisti presenti in questo progetto internazionale, con prestazioni concettualmente elaborate che si occupano di relazioni, processi interpersonali, creatività, visionarietà e soprattutto originalità grafica.

Diceva Ray Johnson: “Sono interessato a cose e cose che si disintegrano o si disgregano, cose che crescono o hanno aggiunte, cose che nascono da cose e processi del modo in cui le cose mi accadono realmente”. Sono presenti in questa mostra condivisa in due gallerie – presso la galleria Sandro Bongiani VRspace e lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery – 174 opere inedite di 100 artisti contemporanei internazionali che hanno voluto essere presenti a questo importante sessantesimo anniversario dalla nascita della Mail Art (1962), a suggellare un dialogo e un interesse mai sopito per l’artista americano. Del resto la Mail Art rimane una sorta di strana ragnatela di comunicazioni creata da altrettanti corrispondenti capace di superare le infinite distanze geografiche del pianeta coinvolgendo concretamente tutte le Nazioni del mondo in un impressionante e gigantesco puzzle mobile, sempre variabile e perennemente in movimento”.

L’arte postale con il suo tentacolare network di contatti abbraccia ormai il mondo intero; ogni tessera è una micro-unità di una più vasta e imprevedibile macro-unità che rappresenta un universo diversificato di nuove energie poetiche, una sorta di grande “incontro” collettivo, in cui “i giochi di parole non sono solo un gioco”, come giustamente affermava tanti anni fa Alfred Jarry, ma un’altra diversa possibilità di liberarsi dalle costrizioni e dagli impedimenti e dedicarsi compiutamente all’invenzione e alla pura creatività. La ricerca artistica, per tanti artisti, è anche libertà e soprattutto fratellanza e amore.

Per l’opera “Today I mailed a banana to Bill de Kooning” è doveroso segnalare che nel 1945 Johnson aveva lasciato Detroit per frequentare il Black Mountain College in North Carolina e durante i tre anni successivi fu in contatto con importanti artisti come Josef Albers, Jacob Lawrence, John Cage e Willem de Kooning. È proprio nel 1984, facendo quest’opera, Ray Johnson cambia la data da 1984 a 1948 (l’anno di frequentazione) e invia questa banana “pop-concettuale” a Willem de Kooning. Il progetto internazionale dedicato a Ray Johnson ideato in occasione e in contemporanea con la 59^ Biennale Internazionale di Venezia 2022 vuole indagare l’invenzione delle proposte creative degli artisti marginali, piuttosto che il sarcasmo e le forzature
mirabolanti delle idee portate alla ribalta in questo palco-scenico del sistema ufficiale dell’arte. È una risposta alle proposte generiche e pseudo culturali di tanti autori contemporanei di oggi e anche un suggerimento a ricercare l’indagine e l’invenzione creativa piuttosto che le trovate nichiliste e teatrali richieste dai collezionisti e dal sistema autoritario del mercato ufficiale dell’arte che annoiato del solito tran tran della vita si diverte a finanziare proposte che sono divenute il gioco sociale ed economico prediletto dalla classe finanziaria dominante.


UN PASSO INDIETRO
Nel 1945 Ray Johnson lascia Detroit per frequentare il Black Mountain College in North Carolina e durante i tre anni successivi entra in contatto con importanti artisti come Josef Albers, Jacob Lawrence, John Cage e Willem de Kooning. È proprio nel 1984, facendo quest’opera, che Ray Johnson cambia la data da 1984 a 1948 (l’anno di frequentazione) inviando questa banana a Willem de Kooning. Il progetto internazionale dedicato a Ray Johnson –  ideato in occasione e in contemporanea con la 59^ Biennale Internazionale di Venezia 2022 – vuole indagare l’invenzione delle  proposte creative degli artisti marginali, piuttosto che il sarcasmo e le forzature mirabolanti delle idee portate alla ribalta dal sistema ufficiale dell’arte.

È una chiara risposta alle proposte generiche e pseudo culturali di tanti autori contemporanei di oggi e anche un suggerimento a ricercare l’invenzione creativa piuttosto che le trovate nichiliste e teatrali richieste dai collezionisti e dal sistema autoritario del mercato ufficiale dell’arte che, annoiato, si diverte ora a finanziare proposte che sono divenute il gioco sociale ed economico prediletto dalla classe finanziaria dominante.   

Sandro Bongiani – scrive – “la Mail Art  è una sorta di strana ragnatela di comunicazioni creata da altrettanti corrispondenti capace di superare le infinite distanze geografiche del pianeta coinvolgendo concretamente tutte le Nazioni del mondo in un impressionante e gigantesco puzzle mobile, sempre variabile e perennemente in movimento”.  

L’arte postale, con il suo tentacolare network di contatti, abbraccia ormai il mondo intero; ogni tessera è una micro-unità di una più vasta e imprevedibile macro-unità che rappresenta un universo diversificato di nuove energie poetiche; una sorta di grande “incontro” collettivo, in cui “i giochi di parole non sono solo un gioco”, come giustamenteaffermava tanti anni fa Alfred Jarry, ma un’altra diversa possibilità di liberarsi dalle costrizioni e dagli impedimenti e dedicarsi compiutamente all’invenzione e alla pura creatività.

La ricerca artistica per tanti artisti è anche libertà e soprattutto fratellanza e amore.

 

Breve Biografia di Ray Johnson (1927-1995)
Nato il 16 ottobre 1927 a Detroit, nel Michigan, i suoi primi anni di vita comprendevano lezioni sporadiche al Detroit Art Institute e un’estate alla Ox-Bow School di Saugatuck, nel Michigan. Nel 1945, Johnson lasciò Detroit per frequentare il progressivo Black Mountain College in North Carolina. Durante i suoi tre anni nel programma, ha studiato con un certo numero di artisti, tra cui Josef Albers, Jacob Lawrence, John Cage e Willem de Kooning. Trasferitosi a New York nel 1949, Johnson stringe amicizia tra Robert Rauschenberg e Jasper Johns, sviluppando una forma idiosincratica di Pop Art. Nei decenni successivi, Johnson diviene sempre più impegnato in performance e filosofia Zen, fondendo insieme  la pratica artistica con la vita. Il 13 gennaio 1995 Johnson muore suicida gettandosi da un ponte a Sag Harbor, New York, poi nuotando in mare e annegando. Nel 2002, un documentario sulla vita dell’artista chiamato How to Draw a Bunny,  ci fa capire il suo lavoro di ricerca. Oggi, le sue opere si trovano nelle collezioni della National Gallery of Art di Washington, D.C., del Museum of Modern Art di New York, del Walker Art Center di Minneapolis e del Los Angeles County Museum of Art.


QUALI SONO GLI ARTISTI

100 artisti e una banana per Ray Johnson
Adriana Kobor, Brescia – Italia I Aidan Mirowsky, New York – Usa I Alberto Vitacchio, Torino – Italia I Alessandra Finzi, Trieste – Italia I Alexander Limarev – Russia I Alfonso Caccavale, Afragola – Italia I Anadolu Universitesi, Tepebasi – Turchia I Andrea Bonanno, Sacile – Italia I Anna Banana, Roberts Creek – Canada I Anna Boschi, Castel S. Pietro T. – Italia I Antonia Mayol Castellò, Torrevieja – Spagna I Antonio De Marchi, Gera Lario – Italia I Antonio Sassu, Torreglia – Italia I Art Schiwago, Ecaterina – Romania I Artista anonimo – Portogallo I Bruno Cassaglia, Quiliano – Italia I Calogero Barba, San Cataldo – Italia I Carla Bertola, Torino – Italia I Carlo Iacomucci, Monsano – Italia I Carlo Pietrasanta, Milano – Italia I Carmela Corsitto, Canicattì – Italia I Cary A. Bibb, Arizona – Usa I Claudio Romeo, Villa  Raverio – Italia I Clemente Padin, Montevideo – Uruguay  I Coco Gordon, Colorado – USA I Connie Jean, Cocoa Beach – USA I Cristiano Pallara, Palagiano – Italia I Daniele Virgilio, La Spezia – Italia I Domenico Ferrara Foria, Foria – Italia I Domingo Sanz Montero, Cercedilla – Spagna I E. F. Higgins, New York – USA I Emilio Morandi, Ponte Nossa – Italia I Ernesto Terlizzi, Angri – Italia I Fenando De Filippi, Milano – Italia I Fernanda Fedi, Milano – Italia I Franco Panella, Monreale – Italia I Franko Busic, Split – Croazia I Gabi Minedi, Roma – Italia I Gian Paolo  Roffi, Bologna – Italia I Gianni Romeo, Torino – Italia I Gino Gini, Milano – Italia I Giovanni Bonanno, Salerno – Italia I Giovanni e Renata Strada, Ravenna – Italia I Giovanni Leto, Bagheria – Italia I Giulia Napoleone, Carbognano – Italia I Guido Capuano, Ispica – Italia I Guy Bleus, Wellen – Belgio I Hans Braumuller, Amburgo – Germania e Ruggero Maggi, Milano – Italia I Jas W Felter, Vancouver – Canada I Jeff  Bagato, Socrates Universal City – USA I Joel Cohen, Brocklyn – USA I John Held Jr. San Francisco – USA I John M. Bennett, Columbus – USA I Josè Rufino, Joao Pessoa – Brasile I Katerina Nikoltsou, Thessaloniki – Grecia I Lars Schumacher, Burgdorf – Germania I Laura Marmai, Salerno – Italia I Lola González, Manchester – Regno Unito I Luc Fierens, Weerde – Belgio I Luisa Bergamini,  Bologna – Italia I Manuel Xio Blanco, Mas Galicia – Spagna I Marcello Diotallevi, Fano – Italia I Maribel Martinez, Ensenada – Argentina I Marina Salmaso, Kobenhavn – Danimarca I Martin Dosek, Pardubice – Repubblica Ceca I Mauro  Magni, Trevignano Romano – Italia I Mauro Molinari, Velletri – Italia I Maya Lopez Muro, San Giovanni Valdarno – Italia I MIchelangelo Mayo, San Jose – USA I Mick Boyle, Conneaut Lake – USA I  Miguel Jimenez, Sevilla – Spagna I Natale Cuciniello, Torre Del Greco – Italia I Noriko Smimizu, Ashiya  City – Giappone I Oronzo Liuzzi, Corato – Italia I Pablo Echaurren, Roma – Italia I Paolo Gubinelli, Firenze – Italia I Paolo Scirpa, Milano – Italia I Patrizio Maria, Roma – Italia I Pedro Bericat, Zaragoza – Spagna I Pier Roberto Bassi, Castel Mella – Italia I Pietro Lista, Fisciano – Italia I Ray Johnson, New York – USA I RCBz, Minnesota – USA I Reid Wood, Oberlin – USA I Roberta Bartel, Ohio – USA I Roberto Della Penna, Sant’Elia FR – Italia I Rolando Zucchini, Foligno – Italia I Rosa Cuccurullo, Fisciano – Italia I Rosa Gravino, Granada De Gomez – Argentina I Rosalie Gancie,  Mariland – USA I Ruggero Maggi, Milano – Italia I Ryosuke Cohen, Ashiya  City – Giappone I Sabine Remy – Dusseldorf – Germania I Seiei Jack, Tokio – Giappone I Serse Luigetti, Perugia – Italia I Stella  Maris Velasco, Buenos Aires – Argentina I Uwe Hofig, Erfurt – Germania I Valentina Cozzi, Preganziol – Italia I Vittore Baroni, Viareggio – Italia I Wolfgang Faller, Mullheim – Germania I Wolfgang Günther,  Kassel – Germania.


Collezione Bongiani Art Museum di Salerno presso la galleria Sandro Bongiani Vrspace, Spazio Ophen Virtual Art Gallery, mostra collettiva internazionale dal titolo Relazioni Marginali sostenibili Two / TODAY I MAILED A  BANANA TO RAY JOHNSON  FOR  59^ BIENNNIAL INTERNATIONAL OF VENICE 2022”.

SANDRO BONGIANI ARTE CONTEMPORANEA
RAY  JOHNSON / RELAZIONI MARGINALI SOSTENIBILI  TWO

• Pavilion Locust Valley I Spazio Sandro Bongiani Vrspace 
https://www.sandrobongianivrspace.it/

• Pavilion Lautania Valley I Spazio Ophen Virtual Art Museum 
http://www.collezionebongianiartmuseum.it/

Dal 23 luglio FINO A DOMENICA 18 SETTEMBRE 2022       

ORARI: tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 393 7380225
E-MAIL INFO: bongianimuseum@gmail.com