Il regista argentino Pablo Trapero firma il suo primo film in inglese, con un cast stellare e un Bill Nighy magistrale alla Festa del Cinema di Roma 2025
Alla Festa del Cinema di Roma 2025, nella sezione Grand Public, è stato presentato & Sons, il nuovo lavoro di Pablo Trapero, regista argentino che con Il clan e Il segreto di una famiglia ha ridefinito il concetto di dramma sociale latinoamericano. Con questo film, scritto insieme alla sceneggiatrice e regista canadese Sarah Polley, Trapero esordisce in lingua inglese e amplia la sua riflessione sull’identità e sulle ferite ereditarie, spostando lo sguardo dall’America del Sud alle campagne britanniche. Il risultato è un film di grande densità emotiva, sospeso tra tragedia e ironia, in cui la disgregazione dei legami familiari diventa lo specchio di una crisi più ampia, culturale e morale.
Il protagonista, Andrew Dyer, interpretato da un immenso Bill Nighy, è un celebre scrittore ormai anziano che vive isolato in una maestosa villa immersa nella campagna inglese. Trascorre le giornate ascoltando dischi jazz, sorseggiando whisky e condividendo la casa con una governante svedese e Andy, il figlio ventenne nato da una relazione extraconiugale che distrusse il suo matrimonio. Convinto che la fine sia vicina, Andrew convoca i due figli maggiori: Richard (George MacKay), che arriva da New York con il proprio figlio, e Jamie (Noah Jupe), entrambi artisti. Il loro incontro si trasforma presto in una resa dei conti emotiva, culminante in una rivelazione sconvolgente e surreale che cambierà per sempre il modo in cui ciascuno di loro percepisce il legame di sangue.
Oltre a Nighy, il film vanta un cast d’eccezione: Imelda Staunton, indimenticabile interprete di Vera Drake e della saga di Harry Potter, offre un ritratto tagliente e malinconico dell’ex moglie, figura che incarna il dolore di chi non ha mai smesso di amare e di giudicare. Accanto a loro brillano Johnny Flynn, Anna Geislerová, Dominic West e i giovani Noah Jupe e George MacKay, che contribuiscono a rendere il dramma familiare un affresco corale di fragilità e contraddizioni. La recitazione calibrata e il tono asciutto restituiscono una tensione costante, in cui ogni parola non detta pesa più di mille spiegazioni.
& Sons affronta il tema universale dell’eredità, non solo materiale ma anche emotiva e culturale. Trapero, fedele al suo sguardo antropologico, mostra come i conflitti familiari possano diventare metafora della trasmissione dei traumi, delle colpe e dei silenzi di una generazione all’altra. L’ironia, spesso sottile e amara, si alterna a momenti di pura introspezione, in cui la memoria diventa un campo di battaglia. Girato con una fotografia essenziale e una regia rigorosa, & Sons è, in definitiva, una parabola sul tempo che passa e sulla necessità di guardarsi dentro per poter continuare a scrivere la propria storia.
