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Festa del Cinema di Roma: la ventesima edizione celebra autori, pubblico e memoria

foto esterna: Luca Dammicco

Oltre 150 titoli da 38 paesi, premi alla carriera per Jafar Panahi e Lord David Puttnam, omaggi a Pasolini e Rambaldi. Tra gli ospiti internazionali anche Jennifer Lawrence e il cast del nuovo Dracula di Luc Besson

La Festa del Cinema di Roma compie vent’anni e torna con un’edizione che si annuncia ricca di titoli, sorprese e ospiti di respiro internazionale. Presentata ufficialmente nella conferenza stampa, la manifestazione, in programma dal 15 al 26 ottobre, rinnova la sua missione: fare della Capitale non solo un palcoscenico cinematografico, ma una vera e propria casa per gli autori indipendenti.

Ad aprire la conferenza è stato Salvatore Nastasi, presidente della Fondazione Cinema per Roma, che ha ricordato con emozione come questa ventesima edizione rappresenti un traguardo particolarmente sentito: “Lo scorso anno ero arrivato in corsa, quest’anno invece sento la festa più mia. Volevamo che Roma diventasse la casa degli autori indipendenti, e crediamo di esserci riusciti”.

Il ringraziamento è andato a istituzioni, sponsor e partner: dal Ministero della Cultura al Comune di Roma, dalla Regione Lazio a Cinecittà, passando per i main sponsor Acea e Poste Italiane. Un sostegno che, come sottolineato, consente alla Festa di ampliare ogni anno luoghi, proposte e coinvolgimento del pubblico.

I primi riconoscimenti annunciati sono di grande prestigio. Il premio alla carriera andrà al regista iraniano Jafar Panahi, che sarà insignito dal premio Oscar Giuseppe Tornatore, e al produttore britannico Lord David Puttnam, figura di riferimento mondiale.

Accanto ai premi, la Festa rende omaggio a quattro protagonisti della cultura e del cinema italiani: Pier Paolo Pasolini, Claudio Caligari, il fotografo Franco Pinna e Carlo Rambaldi, nel centenario della nascita del maestro degli effetti speciali.

La direttrice artistica Paola Malanga ha illustrato il cuore della programmazione. Il concorso Progressive Cinema presenta 18 titoli, di cui quattro italiani, tra cui 40 secondi di Vincenzo Alfieri, dedicato alle ore che precedettero l’omicidio di Willy Monteiro Duarte.

In totale, il cartellone conta oltre 150 film provenienti da 38 paesi, confermando la vocazione internazionale della Festa. Una novità di quest’anno è il Premio Industria alla carriera e soprattutto il Best Doc Award, riconoscimento dedicato al miglior documentario. Spiccano in anteprima mondiale le opere di maestri come Asif Kapadia, con un ritratto d’archivio della leggenda calcistica britannica Kenny Dalglish, e il britannico Julian Temple, con un lavoro dedicato a Jean “Gianni” Pigozzi.

Alla domanda sul filo conduttore di questa ventesima edizione, Malanga ha chiarito che la Festa non vive in una “bolla”: “I conflitti, le guerre, la musica, la letteratura entrano naturalmente nei film selezionati. È una festa che riflette il mondo di oggi”. Il presidente ha aggiunto: “La grandezza della Festa di Roma sta nel mettersi continuamente in discussione. Non c’è un unico filo, ma una pluralità di orizzonti”.

Il lato glamour non manca: tra i nomi già annunciati c’è Jennifer Lawrence, che arriverà con Die My Love, mentre Luc Besson presenterà Dracula insieme al cast internazionale, che include Christoph Waltz, Caleb Landry Jones e Matilda De Angelis.

Accanto agli autori italiani, saranno presenti anche numerosi protagonisti internazionali, con ulteriori sorprese che verranno svelate nelle prossime settimane.

Non solo l’Auditorium Parco della Musica: quest’anno la Festa abbraccia la città intera, dal MAXXI al Teatro Olimpico, dal Cinema Giulio Cesare a Castel Sant’Angelo, fino al Pigneto e persino al Policlinico Gemelli. “Ogni volta che aumentiamo i luoghi cresce il pubblico” è stato sottolineato, ricordando il successo delle arene estive che hanno superato le 130.000 presenze.

Con una convenzione rinnovata con la Fondazione Alice nella città ed un’organizzazione più snella, la Festa del Cinema di Roma si conferma come uno degli appuntamenti culturali più dinamici e trasversali. “Non facciamo proclami: per noi parlano i film. E il pubblico romano è pronto a vedere tutto, anche i temi più scottanti”, è stato detto in chiusura.

Dal 15 ottobre, dunque, Roma sarà di nuovo la capitale del cinema: un luogo di memoria, scoperta e visione che in vent’anni ha saputo reinventarsi senza perdere la sua anima.