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Giorno 5 – Festa del Cinema di Roma

foto: Riccardo Piccioli

La ventesima edizione del festival celebra Reitz, il genio del cinema tedesco e presenta una giornata ricca di prime visioni, tra autori affermati e nuovi talenti

È una delle giornate più attese della ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma 2025, quella di domenica 19 ottobre, che si aprirà con un tributo a uno dei più grandi maestri della settima arte: Edgar Reitz. Il cineasta tedesco, autore della monumentale saga Heimat, riceverà il Premio Master of Film durante una cerimonia che si terrà alle 16:30 presso la Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, alla presenza di Nanni Moretti, che gli consegnerà il riconoscimento. Subito dopo, sarà proiettato il suo nuovo lavoro, Leibniz – Chronicle of a Lost Painting (sezione Best of 2025), un’opera che intreccia filosofia, memoria e creazione artistica, coronando il sogno di una vita: confrontarsi cinematograficamente con uno dei più grandi pensatori tedeschi. Con la consueta finezza poetica, Reitz trasforma la riflessione sull’arte e sul pensiero in un racconto sul tempo, sulla bellezza e sulla perdita, restituendo ancora una volta al cinema la sua dimensione più umana e contemplativa.

Tra le proiezioni della giornata, spicca la sezione Grand Public, dedicata alle emozioni condivise e ai racconti accessibili a un pubblico ampio ma raffinato. Alle 16:00, nella Sala Sinopoli, sarà presentato Rental Family di HIKARI, regista di 37 Seconds e della serie Beef. Il film, interpretato da un intenso Brendan Fraser, mescola commedia e malinconia, raccontando la storia di un attore ingaggiato da un’agenzia giapponese di “parenti a noleggio”. Nel gioco di ruoli che scambia finzione e verità, HIKARI esplora il bisogno universale di connessione e la solitudine come condizione esistenziale contemporanea. Alle 18:30, sempre in Sala Sinopoli, sarà la volta de Il falsario di Stefano Lodovichi, un noir affascinante scritto da Sandro Petraglia e Lorenzo Bagnatori, con Pietro Castellitto nei panni di un avventuriero moderno ispirato alla figura di Antonio Chichiarelli, falsario romano degli anni ’70 e ’80. Attorno a lui un cast d’eccezione, Giulia Michelini, Aurora Giovinazzo, Edoardo Pesce e Claudio Santamaria,  per una narrazione sospesa tra realtà e leggenda. Alle 18:45, al Teatro Studio Gianni Borgna, debutta invece come regista Brian Cox con Glenrothan, un racconto ambientato tra le Highlands scozzesi che intreccia famiglia, eredità e riconciliazione, con la distilleria di whisky come metafora della memoria e del tempo che scorre.

Il Concorso Progressive Cinema, cuore pulsante della Festa, prosegue con tre titoli di forte intensità narrativa. Alle 16:00, il Teatro Studio Gianni Borgna ospiterà Six jours ce printemps-là di Joachim Lafosse, regista belga già premiato alla Festa del Cinema di Roma 2023 con Un Silence. Questa volta, Lafosse indaga le dinamiche di classe e i pregiudizi razziali con una tensione narrativa che cresce scena dopo scena, fino a trasformare un dramma domestico in un thriller sociale. Alle 19:00, in Sala Petrassi, Good Boy di Jan Komasa, candidato all’Oscar® per Corpus Christi, immerge lo spettatore in una parabola morale sospesa tra fiaba nera e allegoria politica, con Stephen Graham in una delle sue interpretazioni più potenti. A chiudere la giornata, alle 21:00, ancora al Teatro Studio Gianni Borgna, sarà Schiatunostro di Leandro Picarella, un film di formazione delicato e profondo, ambientato su una piccola isola del Mediterraneo dove l’amicizia tra due bambini diventa metafora di un mondo che cambia.

Il programma musicale della Festa del Cinema di Roma conferma, anche per questa edizione, un’attenzione speciale verso la contaminazione tra note e immagini. Alle 21:15, nella Sala Sinopoli, sarà proiettato Brunori Sas – Il tempo delle noci di Giacomo Triglia, un viaggio intimo nell’universo artistico e umano di Dario Brunori, tra crisi, ispirazioni e rinascite. Subito dopo, alle 21:30, nella Sala Petrassi, l’attore James McAvoy debutta dietro la macchina da presa con California Schemin’, commedia musicale tratta dalla storia vera dei rapper scozzesi Silibil N’ Brains, che riuscirono a ingannare l’industria discografica fingendosi star californiane. Un’opera travolgente che riflette sul mito dell’identità e sull’ossessione per il successo, con ritmo e ironia.