Un ritratto esplosivo di maternità, caos e sopravvivenza emotiva, dove l’ironia diventa l’unica arma contro il crollo interiore
Tra i titoli più acclamati della sezione Best of 2025 della Festa del Cinema di Roma 2025, If I Had Legs I’d Kick You di Mary Bronstein si impone come un ritratto vertiginoso e autentico della fragilità contemporanea. Dopo l’anteprima a Berlino, dove Rose Byrne ha conquistato l’Orso d’Oro come miglior attrice protagonista, il film arriva a Roma portando con sé un’ondata di entusiasmo critico. Bronstein, regista e sceneggiatrice dalla scrittura tagliente, trasforma la crisi personale in una riflessione universale sul peso della genitorialità, la solitudine delle donne e la violenza invisibile delle aspettative sociali.
La protagonista, Linda (interpretata da una straordinaria Rose Byrne), è una madre lavoratrice sull’orlo di un esaurimento nervoso. La sua esistenza scorre tra un marito distante, pazienti difficili e la misteriosa malattia della figlia, mentre un improvviso cedimento nel soffitto di casa diventa metafora di un crollo interiore ormai inevitabile. Tra scene di disperazione e momenti di comicità surreale, il film oscilla con perfetto equilibrio tra il dramma psicologico e la commedia nera, riuscendo a far ridere e a commuovere nello stesso istante. L’ambientazione nella Montauk contemporanea, insieme alla fotografia dai toni lividi e realistici, rafforza la sensazione di una realtà che implode, intrappolando i suoi protagonisti nel vortice del quotidiano.
Oltre a Rose Byrne, il cast comprende A$AP Rocky, Conan O’Brien, Danielle Macdonald, Ivy Wolk, Lark White, Daniel Zolghadri e Delaney Quinn, ognuno dei quali contribuisce a costruire un universo narrativo credibile e vivido. Byrne si conferma attrice di rara intensità: la sua Linda è fragile, rabbiosa, ironica e terribilmente umana, una figura che incarna la fatica del vivere con una verità disarmante. Accanto a lei, A$AP Rocky sorprende in un ruolo introspettivo, mentre Conan O’Brien aggiunge una nota surreale e malinconica che richiama la tradizione del cinema indipendente americano.
Mary Bronstein, ispirandosi in parte alle proprie esperienze personali, firma una tragicommedia senza filtri, spietata e compassionevole al tempo stesso. La regista affronta la genitorialità come una guerra quotidiana contro il silenzio, la stanchezza e il senso di colpa, costruendo un linguaggio filmico che alterna il grottesco alla poesia. Con una regia asciutta e nervosa, If I Had Legs I’d Kick You diventa un grido di dolore ma anche un atto d’amore verso la vita imperfetta, con il coraggio di chi non si arrende mai, nemmeno quando tutto sembra crollare.
