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Ultimo saluto a Bernardo Bertolucci al teatro Argentina di Roma

Bernardo Bertolucci set

Bernardo Bertolucci set

Bernardo Bertolucci setDopo la Camera ardente, tenutasi nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, Roma dice addio a Bernardo Bertolucci con un omaggio al Teatro Argentina, organizzato, tra gli altri, dalla moglie del regista, Clare Peploe .

Muore lo scorso 26 novembre, a Roma, il regista e sceneggiatore Bernardo Bertolucci, nato a Parma nel ’41, a settantasette anni.

Nel ’62 gira La commare secca, i cui soggetto e sceneggiatura erano firmati Pier Paolo Pasolini, con il quale stringe un legame artistico e di amicizia. 
Si susseguono opere come Strategia del ragno Il conformista, dal racconto dell’amico Alberto Moravia o l’episodio “Agonia” in Amore e Rabbia, passando – nel 1972 – per Ultimo tango a Parigi con Marlon Brando e Maria Schneider, fino ad arrivare agli Oscar con L’ultimo Imperatore (pellicola del 1987).

9 PREMI OSCAR, TUTTI PER ‘L’ULTIMO IMPERATORE’ Locandina "The last Emperor"/"L'ultimo Imperatore" di Bernardo Bertolucci (1987)Locandina
“The last Emperor”
“L’ultimo Imperatore”
di Bernardo Bertolucci (1987)

È così, Bertolucci è l’uomo da nove Premi Oscar, tutti per un unico film, quello che lo ha consacrato nella Storia del Cinema mondiale. Prima di lui solo Frank Capra vanta titoli analoghi.
Il regista gira in Cina L’ultimo Imperatore, riuscendo addirittura a entrare, per le riprese, nella Città Proibita – la vera residenza degli imperatori cinesi per mezzo millennio – ove visse, tra gli altri delle dinastie Ming e Qing, il protagonista della storia, il reale Imperatore Pu Yi, interpretato dall’attore John Lone. 
Un vero e proprio ‘riconoscimento in anticipo’, poiché a nessun regista straniero pare sia mai stato permesso di varcare le mura di cinta del Potere muniti di macchine da presa, rendendo questo film il primo in assoluto a essere stato girato nella Corte imperiale cinese
Un set, questo, con una troupe di circa trecento tra operatori di macchine e tecnici, di tre nazionalità, al lavoro per 6 mesi. Le comparse ingaggiate sono circa duemila e parte delle scene sono girate a Roma, negli Studi di Cinecittà.

Gli incassi confermano la “statura” del film: 78 milioni di dollari, tra Italia e Stati Uniti, decretando il film come campione d’incassi per la stagione 1987/1988.

Locandina Locandina “Ultimo tango a Parigi” di Bertolucci (1972)UN PASSO INDIETRO
È il 1972, Bernardo Bertolucci ha 31 anni e gli si commina una pena detentiva di 2 mesi con la condizionale per l’accusa di Oltraggio al pudore, che gli vale anche il voto per ben cinque anni. Una condanna che lo stesso regista trova ingiusta, soprattutto nella parte riguardante il voto, che sente come un pretesto per “tappargli la bocca”. Il film incriminato è Ultimo tango a Parigi, per la scena della sodomia ai danni della giovane ragazza, la protagonista, con l’uso del burro, forse ancora inconsueto per un set degli anni ‘70, idea, pare, attribuita a Brando e approvata dal regista.
Stessa pena per l’attore protagonista Marlon Brando e per il produttore Alberto Grimaldi.
L’attrice protagonista – Maria Schneider – la vittima nella scena imputata del film, dichiara di essere stata ‘tormentata, da quella parte, per il resto della sua vita, parte che le costò – a suo dire – uno choc fortissimo e che, poco tempo dopo, le “farà prendere” la strada dell’eroina, accusando Bertolucci di essere caduta in quella spirale di depressione dopo che la scena della sodomia in Ultimo tango a Parigi l’aveva cambiata per sempre ed etichettata, a vita, con un marchio piuttosto infame per una donna, soprattutto al tempo. Una vicenda non mai profondamente chiarita, pare.

NOVECENTO 
Locandina Novecento di Bernardo Bertolucci (1976)Locandina “Novecento” 
di Bernardo Bertolucci (1976)
Passano quattro anni ed è la volta di Novecento (1976). Il film è di ambientazione emiliana, come le origini del regista, e racconta dell’amicizia tra due confinanti, magistralmente interpretati da Robert De Niro e Gerard Depardieu, nati il giorno della morte di Giuseppe Verdi, da due madri che stanno partorendo i loro rispettivi primogeniti, la cui vita passerà attraverso rivolte socialiste per la terra, ascesa e caduta del Fascismo, fino alla guerra civile.

Anche per Novecento pare arrivino i guai con la legge. Il film, infatti, si ritiene osceno e blasfemo. Una scena di pedofilia e una bestemmia costano un sequestro della pellicola che si ritira immediatamente dal mercato, per essere rimessa in circolazione dopo la caduta delle accuse.

Per scelta citiamo “solo” questi tre capolavori del regista, giacché sarebbe immodesto pensare di dedicare la dovuta dovizia di particolari al lavoro, di una vita intera, di autori come Bertolucci.

IL RICORDO COMMOSSO DEL MONDO DEL CINEMA
Quando si dice il “mondo del cinema” non si pensa mai all’interezza del settore, ma questa volta è proprio il caso di dire che, all’omaggio “Aurevoir BB” – organizzato dalla moglie del regista, Clare Peploe – c’è un po’ tutto il mondo. Da Richard Gere e Sharon Stone, Stefania Sandrelli e Laura Morante, Louis Garrel e il Maestro Ennio Morricone, a Wim Wenders e molti altri.

Il Teatro Argentina è colmo, il maestro Bernardo Bertolucci è stato ‘salutato’.