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Chihiro Yamanaka Trio

chihiro yamanaka solo

La sala studio Gianni Borgna dell’ Auditorium Parco della Musica di Roma ha ospitato ieri sera  la miglior pianista giapponese Chiriro Yamanaka, artista acclamata negli States dove vive da tempo. Una prima assoluta in un trio tutto al femminile con Inga Eichler al basso elettrico e contrabbasso e  Karen Teperberg alla batteria.

Yamanaka ha iniziato a suonare il piano all’età di quattro anni studiando musica classica e vincendo in Giappone il Gumma Fresh Talent competition e nel 2000, dopo essersi trasferita negli USA, si laurea nel Berklee College Of Music. Dopo l’ottenimento del DownBeat magazine’s award inizia un tour in Europa che le permettere di essere conosciuta in campo internazionale, fino ad arrivare ad importanti collaborazioni con George Benson, Gary Burton, Terri Lyne Carrington, Curtis Fuller, George Russell e Ed Thigpen suonando con importanti musicisti Jazz e incidendo con bassisti del calibro di Ray Parker, Ben Street e Larry Grenadier nonché batteristi come Ben Perowsky, Rodney Green e Jeff Ballard.

Yamanaka, oggi artista quarantunenne legata da gennaio 2014 con la leggendaria Blue Note Records, si è guadagnata con bravura e tecnica un posto importante nella scena jazz contemporanea esibendosi sia da sola, in trio, in quintet fino ad essere accompagnata da un’orchestra nelle sale e nei festival più importanti del mondo come ad esemmpio Carnegie Hall, the Kennedy Center, JVC Jazz Festival New York, Umbria Jazz Festival, Tokyo Jazz Festival ed il Vienna State Opera House.

Il suo album di debutto “Living Without Friday” inciso con l’etichetta Atelier Sawano nel 2001, l’ha posta sin da subito tra le più gradite sorprese della scena musicale internazionale. Non a caso George Russell l’ha definita “una musicista molto dotata e creativa”.

Sul palco della sala Gianni Borgna, davanti ad un pubblico estremamente attento, il trio, almeno nel primo brano, è risultato teso forse per l’ambiente della sala, forse per il pubblico in fase di studio di questa formazione, o forse per le ultime rifiniture del fonico di palco e di sala. Ma con il passare delle note, l’amalgama musicale è decollata a pieno ritmo, tra standard e temi originali che sanno farsi apprezzare anche da un pubblico particolarmente esigente che piano piano si è lasciato conquistare da questa serata all’insegna di Jazz, Swing e soprattutto ritmo, legati tra loro, in acustico ed elettronico, in una miscela interpretativa condita da una tecnica pianistica davvero di altissimo livello pr questa artista dal palmares di tutto rispetto che le è valsa la descrizione di  “una dei più grandi talenti nel jazz degli ultimi decenni” nelle pagine del magazine  Jazz Life.

L’alternanza nei brani del pianoforte acustico con l’elettrico fender rhodes, così come il passaggio dal contrabasso al Basso elettrico, e soprattutto la performance di brani noti e composizioni originali ha mantenuto alto il livello di attenzione del pubblico presente fino ad un coinvolgimento finale che ne ha sancito definitivamente l’approvazione di Roma in questo gradito ritorno.