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Dopo il successo di Sanremo, Rancore per la prima volta sul palco del concertone

20190501 Rancore Concerto 1maggio Roma 0047

foto: Salvatore Orfino

Prima volta sul palco del concertone nella sua Roma, per Rancore è ancora il momento delle conferme con una duplice apparizione. Come singolo ed in serata tornerà al fianco di Daniele Silvestri per ripresentare dal vivo alla città il successo del festival della musica italiana “Argentovivo”.

Rancore si presenta sul palco accompagnato dalla sua band, L’orQestra, travestita da giocattoli, pupazzi di pezza per l’esattezza, che, con i loro giocattoli, gli strumenti musicali, lo accompagnano sul palco per i tre brani del suo set.

“Beep beep” il primo rap presentato, molto molto veloce esalta le qualità del cantante del tufello nel mantenere alta la concentrazione per la dizione di questo brano davanti al suo pubblico.

Prima di passare al secondo brano Rancore sul palco apre: “Il prossimo pezzo, piu’ che una canzone, è un collage di citazioni: è un arlecchino, ma fatte da pagine di libri, di fumetti, e chissà cos’altro” ed è prorpio “Arlecchino il titolo del brano, dall’album Musica per bambini, come il precedente, canzone incentrata sulla percezione di colori, odori e musicalità in cui Arlecchino vive nella comunità ma indossa una maschera per coprire quella che è la sua persona e dire ciò che realmente vuole. Arlecchino è un piccolo demone che sfrutta il sistema in cui vive per guadagnare.

ed ancora: “Tutte le favole che ci hanno raccontato in vita nostra vedono sempre un principe come protagonista.. sempre.. Ed accanto ad ogni principe viene sempre messo un mago, un mentore, un maestro.. messo li accanto per insegnare al principe le giuste virtù affinche un giorno quel principe possa un giorno diventare un re. In ogni favola c’e’ sempre una principessa da salvare nella sfida tra i principi. Solo colui che la salverà diventerà re. Ed ogni principessa è sempre tenuta prigioniera da un mostro, da un drago. La mia domanda è: cosa accadrebbe se un principe malvagio. grazie al suo mago malvagio, non trasformasse un qualunque altro principe in un drago, solo per avere un nemico da sconfiggere, un capro espiatorio da uccidere e diventare re? Cosa accadrebbe se il potere ogni giorno inventasse nemici immaginari per ucciderli ed assumere ancor più potere? Ed allora forse non sono io a fare Musica per bambini (ndr: il nome del disco) a raccontare le favole, ma forse ce le raccontano tutti i giorni”. Una lunga ma interessante prefazione per introdurre il terzo brano: “Sangue di drago” che nel suo testo racconta proprio quanto enunciato alla piazza piena di pubblico, il suo pubblico che ascolta il testo del brano dove oletre a quella enunciata, Rancore si pone altre domande rispondendo alle domande con musiche e rime.  Uno spettacolo nello spettacolo quindi, a tratti degno di una scena teatrale, che rende l’ensamble narrativo-musicale davvero interessante.

 

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