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Il Rap di Clementino accende Porta di Roma

Ed il parterre del Centro commerciale Porta di Roma questa sera si è letteralmente riempito di giovani per il “Vulcano” Tour di Clementino che ha preso possesso con energia del palco. Senza dubbio un vulcano di idee, un vulcano di parole, proprio un Vulcano, il titolo del suo ultimo lavoro discografico, il quinto della sua carriera di rapper. Clementino torna sul palco dopo l’esperienza del festival di sanremo, e dopo la conduzione del concertone del primo maggio a Roma.

E dopo queste esperienza ci ha dichiarato “Tutto il fuoco che ho dentro è uscito fuori attraverso le rime. Ho scritto i testi interamente e per la prima volta ho interpretato ogni canzone da solo, senza alcun featuring. In ‘Vulcano’ ho messo al centro me stesso, Clementino, sperimentando anche sonorità che non avevo usato prima”.

Un rap in napoletano lo fa essere più spontaneo, le parole sono immediate, colpiscono duro, raccontano stati sociali condizioni di vita, stati di aggregazione, realtà dure, sprezzanti della forma.

Ed i suoi fans sono tutti li davanti, molto hanno raggiunto Roma da Napoli, a scandire sillaba per sillaba tutte le sue canzoni, accompagnandolo con cartelli, sciarpe ed ovazioni. Clementino è solo sul palco assieme al suo fido DJ alla consolle, salta da una parte all’altra del palco, da destra a sinistra, avanti e indietro, quasi ad abbracciare virtualmente tutti i ragazzi che lo acclamano alzando le mani, ballando, cantando a squarciagola. Lui non si risparmia da tutto dal funto di vista fisico, e dei contenuti delle sue rime, fino a che non intona Don Rafaè di Fabrizio de André. Pubblico in visibilio, tra i tanti messaggi sociali anche la descrizione di un processo ad un boss della camorra. Già perche sono i contenuti che aggregano nelle composizioni di Clementino come “Siediti a fianco a me qui, troviamo vie di fuga E nel deserto rovente il sudore non si asciuga E ci hanno raccontato che lontano c’è una terra Che in tanti ci hanno promesso ma non è più la stessa”, un’offerta di aiuto di Clementino a superare momenti difficili ai suoi coetanei.

E le canzoni scorrono, veloci, rappate, in rima, canzoni come “Tutti  Scienziati” un amoggio a Massimo Troisi ed al film “non ci resta che piangere”, o Keep Calm e Sientete a Clementino, Lacosa pù bella che ho, Joint, Cofeeshop, Uè Ammò, e tanti tanti brani sia dell’ultimo disco, ma anche tanti dei lavori precedenti. Insomma una magnifica carrellata di tutta la carriera.

Porta di Roma ancora una volta riesce a coinvolgere tutte le generazioni proponendo tutti i generi di musica sulla piazzetta che da anni è un punto di riferimento gratuito di musica live e prosa.

 

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