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Non solo Rap sul palco del concertone per Dutch Nazari

20190501 Dutch Nazari Concerto 1maggio Roma 0012

foto: Giulia Piccioli

Padovano di nascita, Dutch Nazari classe 1989 è un autore giovanissimo, nato artisticamente nella scena hiphop del nord Italia. Due gli album pubblicati, l’ultimo recente, ma il precedente ha riscosso grandi apprezzamenti nel settore musicale sia da parte della critica che del pubblico, posizionandosi ai vertici delle classifiche dei “migliori dischi del 2014” dei principali portali del settore.

Dutch Nazari non è solo rap o hiphop. La sua musica spazia anche in una sorta di cantautorato contemporaneo in cui prevalgono anche  poesia, impegno politico e romanticismo.

Due i brani portati sul palco: “Calma le onde”, singolo tratto dall’ultimo album “Ce lo chiede l’Europa”. Un brano non solo rap con un ritmo in quarti ma suonato in terzine creanto un effetto ritmico che sfocia in un controtempo. Difficile collocare il brano semplicemente come Rap. La voce risulta musicale anch’essa, sonora cantautoriale, pur ricordando in parte la canzone parlata. Il testo è particolarmente graffiante, una canzone di protesta dai contenuti sociali: “Rischi di trovare solo la rassegnazione sommessa di giovani anziani/Ieri cantavi “Contessa” in piazza durante i cortei popolari./Oggi se canti Contessa probabilmente si tratta di una pezzo de I Cani./L’economia ha un movimento oscillante, ogni tanto dà un contraccolpo/Come un barcone nel mare con trecento persone a bordo/Qualcuno strilla “Chiudete il porto!”/E intanto suo figlio è in un aeroporto/E ha in una mano un biglietto di solo andata per Toronto/E nell’altra un passaporto”.

Il secondo brano presentato, “Guarda mamma senza money”, brano piu’ parlato, ma sempre con contenuti importanti: “La mia generazione ha pochi pensieri/E più che il cielo guarda il dito che lo indica/E vorrebbe conti con un sacco di zeri/Ma per ora gli zeri vengon solo dopo la virgola” un brano che prende spunto dai cieli blu di Rino Gaetano ed in chiave III millennio gioca come lui con le parole “Mamma tranquilla ho letto sui giornali/che siamo tutti sulla stessa banca”, parole che pesano come macigni sulle giovani generazioni.

 

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