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Ylenia Lucisano sarà presente all’eco festival “Plastica d’A-Mare” al Porto Turistico di Ostia

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foto: Giulia Piccioli

Pochi mesi dopo la partecipazione sul palco del Concerto del 1° maggio a piazza San Giovanni a Roma, vincendo il premio DOC Live, Ylenia Lucisano sarà presente giovedì 5 settembre al Porto di Ostia nell’ambito del primo eco festival plastic free organizzato da DOC Live, WWF Italia e Polar Quest.

La cantautrice giovane cantautrice calabrese presenterà alcuni brani20190501 Ylenia Lucisano Concerto 1maggio Roma 0016 estratti da “PUNTA DA UN CHIODO IN UN CAMPO DI PAPAVERI”, il suo nuovo album accompagnata dal chitarrista Tommaso Ferrarese, disco anticipato dall’uscita del singolo “NON MI PENTO”.

Il disco è nato con la collaborazione tra musica e testo di Pasquale “Paz” Defina, Vincenzo “Cinaski” Costantino, Renato Caruso e altri musicisti. Con le irregolari trame delle sue strofe, Ylenia Lucisano ricama storie della sua vita a tratti surreali e spesso complicate, evocando suggestioni e immagini degne della più psichedelica Alice nel paese delle meraviglie.

20190501 Ylenia Lucisano Concerto 1maggio Roma 0015«Sono felice di condividere con tutto il mio entusiasmo ogni nota di questo disco davanti al pubblico – afferma Ylenia Lucisano – La parte più bella del mio lavoro è proprio quella di percepire le emozioni di chi mi ascolta, anche per la prima volta».

L’Eco-Festival al Porto Turistico di Ostia, che durerà fino al prossimo 8 settembre, è composto di numerose attività e vuole sensibilizzare un pubblico vasto ed eterogeneo rispetto all’impatto della plastica sugli ecosistemi marini, con la divulgazione di recenti ricerche e la partecipazione di realtà quali il WWF e PolarQuest e insieme ad artisti e docenti specializzati sul tema.

Percorsi dibattiti per parlare dell’inquinamento massiccio della plastica a discapito dei mari; performance, laboratori e tanti artisti per imparare nuove pratiche di raccolta e riciclo creativo.Vedrà coinvolti alcuni tra gli artisti che hanno affrontato il tema in maniera creativa, trasformando e riutilizzando la plastica nei modi più diversi; la plastica, quindi, da un lato come materiale di scarto che viene disperso e sta avvelenando i mari (plastica a mare), dall’altro come materiale a cui può essere data una nuova vita (plastica da amare).