Una serata che intreccia visioni, generazioni e linguaggi nel segno della musica raccontata dal grande schermo
L’edizione 2025 di Movie To Music porta al Teatro Palladium un viaggio nel cuore del rapporto tra musica e cinema, una narrazione che unisce storie, generi e sensibilità diverse attraverso le opere premiate e le voci dei loro protagonisti.
L’appuntamento è fissato per venerdì 12 dicembre alle 21, con ingresso gratuito, in un Teatro Palladium che accoglie la quinta edizione di un progetto ormai centrale nel panorama culturale italiano. Ideato da Luca Aversano e Giandomenico Celata con la direzione artistica della giornalista e critica cinematografica Paola Casella, il format torna nello storico spazio dell’Università Roma Tre per dare forma a un mosaico di esperienze in cui la musica diventa linguaggio cinematografico, memoria collettiva e gesto creativo che attraversa generazioni e territori.
Movie To Music propone anche quest’anno una selezione che riflette la complessità dell’orizzonte sonoro contemporaneo, dai nuovi linguaggi della trap alle radici del cantautorato, dalle armonie del jazz alle sonorità della tradizione napoletana. Un percorso curato da una commissione che vede tra i componenti il compositore Michele Braga e il docente ed esperto di musica e cinema Christian Uva, una scelta che conferma la volontà di restituire un panorama ricco e stratificato.
Sul palco si alterneranno performance e interventi che arricchiscono il programma della serata. Ospite musicale sarà Giulia Mei, mentre la Roma Tre Jazz Band accompagnerà il pubblico con una selezione di brani legati ai film premiati. In sala saranno presenti registi, autori e musicisti che hanno contribuito a definire questa edizione, un parterre che rappresenta al meglio la varietà degli immaginari musicali messi in scena.
I riconoscimenti dell’edizione 2025 compongono un quadro che attraversa stili e storie diverse. Il Miglior film biografico su un musicista è NINO. 18 giorni di Toni D’Angelo, un’opera che ricostruisce l’eredità artistica di Nino D’Angelo con uno sguardo che lega passato e presente. Il premio per il Miglior documentario sulla creazione di un album va a Brunori Sas, Il tempo delle noci di Giacomo Triglia, prodotto da Pier Giorgio Bellocchio e Désirée Manetti con la collaborazione della Calabria Film Commission, una testimonianza del processo creativo che accompagna la nascita di un’opera musicale. Ex aequo nella stessa categoria Matri pi sempri di Andrea Walts, presente insieme a Giulia Mei, un racconto che intreccia musica, radici e identità.
La sezione dedicata ai luoghi della musica premia Tutta vita di Valentina Cenni, con la partecipazione di Stefano Bollani, un’opera che esplora la relazione profonda tra spazio, suono e immaginario personale. Il riconoscimento per il Miglior film su un concerto musicale va a Un passo alla volta, Fabi Silvestri Gazzè di Francesco Cordio, un lavoro che cattura la dimensione emotiva e collettiva del live. La Miglior canzone da un film è assegnata a Nato nel posto sbagliato, tratta da Tutta colpa del rock di Andrea Jublin, interpretata da Naska, un brano che rappresenta il versante più contemporaneo della scena musicale italiana.
