#Spettacolo #Teatro #Spettacolo per il sociale

“La mafia non è musica” debutta a Roma con la voce di Luisa Impastato

Il Teatro Palladium diventa spazio di memoria con “La mafia non è musica”, primo approdo romano del concerto spettacolo dedicato a Peppino Impastato

Il Teatro Palladium accoglie “La mafia non è musica”, un’opera culturale che intreccia arte e memoria per rileggere, con profondità e sensibilità, la figura di Peppino Impastato.

Il 28 novembre, alle 19.30, il Teatro Palladium si trasforma in uno spazio di ascolto e riflessione grazie a un concerto racconto che affronta il rapporto tra creatività e responsabilità civile. Al centro della scena emerge la voce di Luisa Impastato, la cui presenza costruisce un ponte tra la storia familiare e il contesto culturale contemporaneo, in un percorso narrativo che restituisce la vicenda dello zio Peppino come patrimonio condiviso, interrogando il presente attraverso la forza della memoria.

Luisa Impastato guida lo spettatore dentro un racconto intimo e vibrante, mettendo in dialogo testimonianza personale e riflessione culturale. La narrazione restituisce la figura di Peppino come giovane intellettuale che aveva scelto la parola, la radio, il dissenso come strumenti di libertà.

Accanto a lei si muove la Nuova Orchestra Pedrollo, ensemble di tredici musicisti che da oltre un decennio esplora il rapporto tra musica e dimensione etica. Le loro partiture diventano un tessuto sonoro che non accompagna soltanto, ma trasforma il palcoscenico in una dimensione simbolica in cui l’arte si fa voce della memoria. Le note dialogano con il racconto creando atmosfere che evocano luoghi, tensioni e speranze, offrendo allo spettatore una drammaturgia sensoriale in cui la musica diventa linguaggio culturale a pieno titolo.

Lo spettacolo costruisce un impianto narrativo raffinato, in cui proiezioni, interventi sonori e parole compongono un mosaico che guarda alla Sicilia non come sfondo, ma come spazio culturale complesso e stratificato, teatro di contraddizioni e di resistenza. Il pubblico è invitato a riconoscere il valore antropologico della memoria, la sua funzione sociale e il suo potere di creare comunità attraverso il racconto.

Il progetto, ideato da Luisa Impastato insieme alla Nuova Orchestra Pedrollo, nasce da una ricerca che unisce arti performative e riflessione civile. Dopo le repliche sold out di Vicenza, l’approdo romano rappresenta una tappa significativa che colloca lo spettacolo all’interno del panorama culturale nazionale come esperienza di teatro musicale capace di generare consapevolezza e dialogo.