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Scacchi metafora educativa: dal 30 giugno al 2 luglio a Roma workshop di avvio del più importante progetto nazionale di promozione sociale basato sull’insegnamento degli scacchi a scuola

Coinvolte 14 regioni, un Progetto da oltre due milioni e duecentomila euro selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Appuntamento all’Auditorium Europa del Bv Oly Hotel di Roma, da martedì 30 giugno a giovedì 2 luglio, per il workshop di avvio di “Scacchi Metafora Educativa” (Sme), Progetto selezionato dall’impresa sociale Con i bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e promosso dal Centro sportivo educativo nazionale (Csen) e dalla società  sportiva Alfiere bianco.

Un’iniziativa che coinvolge oltre diecimila minori di 14 regioni italiane (Sardegna, Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Lazio, Umbria, Abruzzo, Marche, Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia), con un investimento di due milioni e duecentomila euro per tre anni di attività.
Le linee guida del Progetto verranno presentate dal responsabile nazionale dei progetti del Csen e referente del progetto Sme, Andrea Bruni.

 

Tra i principali relatori, Davide Della Rina dell’Università di Torino, che illustrerà gli strumenti di ricerca scientifica applicata al Progetto, e Gianluca Strada , ricercatore dell’Associazione per lo Sviluppo della valutazione e l’analisi delle politiche pubbliche (Asvapp), che interverrà sulla rilevazione degli effetti sulle competenze cognitive dei minori già interessati da analoghi progetti di promozione sociale basati sull’insegnamento degli scacchi.

 

«Lavoreremo con 23 istituti scolastici, 14 associazioni sportive e 10 del Terzo settore – osserva Andrea Bruni -, l’obiettivo sarà di offrire, attraverso l’apprendimento degli scacchi, ai bambini, alle famiglie e agli operatori della scuola, uno strumento di aggregazione di straordinaria efficacia inter generazionale , soprattutto sul piano relazionale e sociale. In ognuna delle 14 regioni aderenti al Progetto Sme, puntiamo a realizzare un Centro stabile di promozione educativa, gestito da una Rete educativa scacchi».

 

In autunno, a Susa (Torino) è previsto i l primo stage di formazione degli istruttori , con la definizione dei protocolli didattici per le attività in orario scolastico della primaria e della secondaria e per le attività dei “Club di scacchi” in orario extrascolastico «Insegneremo ai bambini a giocare a scacchi rileva Alessandro Dominici , organizzeremo tornei tra compagni di scuola, genitori e figli, nonni e nipoti, ma anche seminari di studio per docenti e convegni per monitorare gli esiti che risulteranno dal Progetto. Non partiamo da zero, abbiamo collaudato metodi di didattica scacchistica sviluppati insieme agli insegnanti e validati a livello scientifico, attraverso progetti importanti, quali “Castle” e “Scuola a Scacchi”. Il Progetto Sme è l’evoluzione di quei modelli, senza precedenti a livello nazionale».