Prove generali verso gli Europei di Atletica, allo Stadio dei Marmi il Roma Sprint Festival ha siglato i tempi dei velocisti azzurri in questo periodo pre-europei, in un ovale con pista completamente rinnovata e sotto una cappa climatica non facile da sopportare, soprattutto per uno sprinter. Ci aspettavamo di più, non tanto il pubblico circa 2000 spettatori, tale era il numero di biglietti messi in vendita per l’occasione, quanto, invece gli addetti ai lavori e gli stessi protagonisti. La pista, rinnovata in una nuance grigio-torba che si ispira a quella originaria del 1931, quando infatti era composta dalla cenere di torba bruciata, ha curve strette e questo può destabilizzare gli atleti non abituati allo storico spazio intitolato ora a Pietro Mennea. Da Filippo Tortu che nei 200mt ha tagliato l’arrivo con 20.72 a Zaynab Dosso che ha siglato 23.10, primato personale sui 200 mt. L’atleta di origine ivoriana che Savona ha rivelato come la donna più veloce d’Italia sui 100 mt, si è misurata in una specialità con cui non ha ancora grande confidenza.
Ma anche il re della velocità Marcell Jacobs che ha vinto la gara dei 100 metri con il tempo di 10.07, tutti si sono confessati poco soddisfatti della loro prestazione. Anche se lo sprinter delle Fiamme Oro ha vinto migliorando di quattro centesimi il tempo del debutto di Jacksonville a fine aprile, e si è lasciato alle spalle Chituru Ali che ha corso in 10.11 e un bravo Matteo Melluzzo , sceso a 10.13. Critica con se stessa la primatista nazionale dei 60 metri piani e dei 100 metri piani che tornava sui 200 metri dopo sei anni per un test, la Dosso ha ammesso di aver puntato ad un risultato migliore che non è arrivato: “Forse ho interpretato questa gara in modo un po’ sbagliato, ho detto ‘parto a tutta’ invece poi ho faticato negli ultimi 80 metri, a curva stretta mi ha costretto a frenare”. Delusione più accesa per Filippo Tortu che sebbene primo al traguardo, scuro in volto ha dichiarato: “Penso di aver sbagliato tutto, in uscita di curva è stato un po’ complicato. Pensavo di fare molto meglio, un crono che mi lascia stupito in negativo”.
Jacobs e la folla. Marcell riempie gli spazi con la sua simpatia, la sua disponibilità e ovviamente la velocità. “In pista adesso ho ritrovato la felicità “ – ha confessato venerdì in conferenza stampa – gli States mi sono serviti dal punto di vista dell’approccio alla metodologia di allenamento e alla prevenzione, ma soprattutto mi è tornata quella bella sensazione di andare in pista e sentirmi felice come mi accadeva da bambino, ultimamente non era più così”. Lo Sprint Festival ha segnato il suo rientro in Italia e a Roma.
La mamma, Viviana Masini, non lo ha lasciato un attimo, Marcell, ha sofferto il caldo ed anche una certa allergia, nel coprire i 100 mt sentiva di non respirare. La sfida con Ali non ha dato grandi problemi, ma la partenza non è stata delle migliori: “La gara è andata abbastanza bene – ha commentato Jacobs – ma sempre con alcuni errori in partenza. Se fossi partito come in riscaldamento sarebbe uscita un’altra gara. Mi è mancata ancora quella parte, ma sono contento del lanciato. E poi da due giorni ho una sorta di allergia, ho finito la gara che non respiravo, ci ho messo un po’ a riprendermi, ma tutto bene”. L’abbraccio della gente per Jacobs è stato grande, tantissimi soprattutto giovanissimi. La ricerca di un selfie e di un autografo con l’oro olimpico ha riempito il cuore di tutti i presenti. L’entusiasmo avvertito fa riflettere, in un periodo di così grande incertezza generale si sente il bisogno di “tifare” di “emulare” di affezionarsi ad un campione. Marcell non si è sottratto a nessun selfie, a nessun autografo, senza scarpette e con il viso ancora accaldato dal suo sprint si è fermato sotto curve e tribune del Pietro Mennea. Richiestissimo.
A Roma l’appuntamento è ora con gli Europei di Atletica, dove la posta in gioco è molto più ampia e prelude alle Olimpiadi di Parigi: “Agli Europei cercheremo di arrivarci nella massima forma però per le Olimpiadi voglio essere al top”. Firmato Marcell Jacobs