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La Virtus Roma chiude la Supercoppa con un’altra scofitta: Brindisi vince 98 a 62

Con sei pesanti sconfitte in sei match giocate, si chiude una difficilissima Eurosport Supercoppa Italiana 2020 per la Virtus Roma, che ieri nell’ultima partita del Girone D di questo inedito torneo di inizio stagione ha ceduto il passo alla Happy Casa Brindisi 98 a 62.
Solite assenze tra le fila dei romani: non recupera nessuno dei giocatori infortunati, con Campogrande, Biordi e Farley ancora out, mentre Hunt prosegue il proprio lavoro individuale a Roma. Coach Piero Bucchi stavolta però preferisce limitare al massimo le rotazioni, lasciando a lungo in campo il quintetto migliore possibile a propria disposizione, a differenza di quanto fatto invece nelle passate uscite, dove l’impiego di ragazzi aggregati alla prima squadra era stato costante e corposo. E nel primo tempo le risposte positive per lo staff tecnico romano non mancano: i punti di Robinson ed Evans tengono in partita la Virtus, distante appena due possessi al primo riposo (19-13) e capace di tenere botta anche in un combattuto secondo quarto: al 15’ il punteggio è di nuovo in parità sul 27-27, grazie soprattutto al contributo di Beane. Al riposo lungo Brindisi è avanti, ma solo di 6 lunghezze (39-33). La seconda metà di partita è però un’altra storia: la stanchezza causata dalle rotazioni ridotte all’osso (solo sei giocatori scesi in campo) provoca mancanza di lucidità nella Virtus, e Brindisi subito ne approfitta con un parziale di 16 a 4 che di fatto spacca in due la partita, complice anche il quarto fallo di Baldasso arrivato molto presto. Il 32 a 12 del terzo quarto non ammette appelli e Brindisi non si volterà più indietro, chiudendo in scioltezza nell’ultimo periodo fino al 98 a 62 finale.
Ora per i pugliesi rimane l’attesa per l’esito dell’ultima partita del girone, quella tra Pesaro e Sassari, che decreterà la qualificata alla Final Four. Per la Virtus Roma invece si apre il capitolo che porterà all’esordio in Serie A: prima buona notizia è l’arrivo previsto per oggi nella capitale dell’ala statunitense Jamil Wilson.