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Polemica tra la Virtus Roma e il proprio sponsor tecnico Eye Sport

Duro botta e risposta tra la Virtus Roma e la Eye Sport, sponsor tecnico della società capitolina dal 2016.
Lo scorso 4 giugno l’ufficio stampa della Virtus ha diffuso un aspro comunicato per dissociarsi dalla campagna di comunicazione lanciata dalla Eye Sport sui propri canali social, di cui “non ne ha mai preso visione e non ne ha condiviso i termini”. “La Società rifiuta categoricamente i termini usati” – continua la nota della Virtus – “soprattutto in questa delicata fase durante la quale, come già comunicato, la Proprietà si sta impegnando per cercare una soluzione che possa garantire al Club e alla Città una continuità sportiva di vertice”.
Il riferimento è allo slogan “Finiamola Bene” associato alla promozione del 50% su tutto il materiale e merchandising Virtus Roma prodotto da Eye Sport. Slogan che diventa ambiguo alla luce della fase di profonda transizione per la società romana, il cui patron Toti appena lo scorso 17 marzo aveva annunciato l’intenzione di vendere.
“Non possiamo accettare alcuna formula di strumentalizzazione da parte di un nostro sponsor per raggiungere un risultato commerciale sfruttando il momento di difficoltà che stiamo vivendo”, ha commentato il presidente Alessandro Toti. “La relazione tra club e sponsor deve essere impostata sul rispetto reciproco dei rispettivi brand, nel rispetto del codice etico adottato dalla società e nel rispetto dei tifosi. Loro saranno sempre al fianco della Virtus Roma, per una storia d’amore e di passione che non deve finire”.
Non si è fatta attendere la replica della Eye Sport, che nel giro di poche ore fa sapere di aver “appreso e lettoPost Eye SportsScreenshot della campagna (Fonte Facebook) con sorpresa il comunicato Ufficiale della Virtus Roma. La Double A S.r.l., società licenziataria del marchio Eye Sport esclude categoricamente di aver sfruttato il lamentato momento di difficoltà per conseguire un risultato commerciale. E’ intenzione della Double A S.r.l., esclusivamente, come previsto negli accordi commerciali, procedere alla distribuzione, mediante i propri mezzi, dei prodotti commerciali “Virtus”, credendo nel contempo di fare cosa gradita ai suoi encomiabili tifosi”. Ancora più duro il resto del comunicato: “In ogni caso la Double A S.r.l. esprime soddisfazione nel constatare la “presenza” della società, che ormai da tempo non offriva riscontro alle numerose iniziative della nostra azienda, atte a promuovere, nell’assoluto rispetto degli impegni contrattuali reciproci, il “buon nome” di una società di cosi lunga tradizione, così come quella della Virtus Roma. Per inciso, e senza voler entrare nei dettagli, non essendo questa la sede, il medesimo assoluto rispetto degli impegni contrattuali assunti non può francamente invece riconoscersi all’attuale dirigenza”. E ancora: “La nostra promozione aveva e ha l’unico fine di concludere la vendita del merchandise in una stagione, purtroppo, contrassegnata da non ottime prestazioni sportive e segnata dall’emergenza epidemiologica che ne ha decretato la fine anticipata. Era a questo e solo a questo fine, cui si riferiva il nostro post promozionale ed è questo l’unico argomento che ci interessa. Tanto ci sentivamo di dover precisare, fatte salve tutte le iniziative che ci riserviamo di intraprendere per tutelare le sacrosante ragioni della nostra azienda”.
Ultima parola alla Virtus Roma, che chiosa: “Qualora Eye sport avesse rivendicazioni da avanzare nei confronti della Virtus Roma potrà farlo nelle opportune sedi, le stesse che verranno utilizzate dalla nostra Società.”.
Sembra a questo punto probabile uno strascico legale della querelle, mentre appare quasi scontato il mancato rinnovo del rapporto di sponsorizzazione tecnica, che sarebbe terminato dopo quattro anni proprio al termine della stagione 2019/2020.