Un sinistro meraviglioso del croato decide la sfida: Sarri ritrova la sua Lazio, grinta e cuore per piegare la Vecchia Signora di Tudor
C’è una notte in cui il calcio torna ad avere l’anima, e questa notte ha i colori biancocelesti. La Lazio stende la Juventus per 1-0 all’Olimpico in una gara densa di emozioni, di tensione e di riscatto. Un colpo di sinistro di Toma Basic, all’alba della partita, spacca l’equilibrio e accende la festa di un popolo che aspettava da settimane una vittoria pesante, di quelle che lasciano un segno. Sarri sorride, i tifosi esplodono, e la Juve di Tudor affonda in una serata che racconta più di mille parole: coraggio, sacrificio e carattere fanno la differenza.
Il match si accende dopo appena nove minuti: un retropassaggio sciagurato di Jonathan David diventa un assist per Cataldi, che serve Basic al limite. Il croato calcia di prima intenzione, il pallone sfiora Gatti e finisce all’angolino. L’Olimpico esplode, Perin è battuto. La Juventus prova a reagire, ma la Lazio difende con ordine e Provedel si oppone con coraggio a un pallonetto di David al 34’. Nella ripresa i bianconeri cambiano volto con Yildiz e Thuram, ma non cambia la sostanza: la Lazio è più viva, più affamata. Provedel compie un miracolo sul colpo di testa di Thuram, Isaksen sfiora il raddoppio con una serpentina ubriacante e un sinistro che sibila il palo. Gli ultimi minuti sono una battaglia, con la Juventus riversata in avanti e la Lazio che resiste fino al triplice fischio. È il segnale della rinascita.
Con questo successo, la Lazio ritrova il sorriso e si rilancia in classifica. Quarto risultato utile consecutivo dopo la sconfitta nel derby, undici punti in tasca e una posizione che ora la riporta a un passo dalle prime. L’Atalanta, l’Udinese e proprio la Juventus distano solo un punto. Segnali incoraggianti, dopo settimane difficili. Per Sarri è la conferma di un gruppo che non ha mai smesso di crederci, anche con l’infermeria piena e quattro titolari fuori causa. Per Tudor, invece, è notte fonda: terza sconfitta di fila tra campionato e Champions, e soprattutto la quarta gara consecutiva senza gol. Numeri che pesano, e che accendono più di un campanello d’allarme a Torino.
All’Olimpico la festa è totale: il pubblico intona cori di gioia, Sarri si gode l’abbraccio della squadra e, forse, un piccolo riscatto personale contro la sua ex Juve. Basic viene portato in trionfo, Isaksen raccoglie applausi a scena aperta, Cataldi si conferma anima e cervello di una squadra che ha ritrovato il proprio spirito. La Lazio mostra grinta, ordine tattico e un’intensità che mancava da tempo. È la vittoria del gruppo, della determinazione e del talento che si rimette in moto. I tifosi biancocelesti escono dallo stadio con la sensazione che qualcosa, finalmente, sia tornato al suo posto.
Nelle curiosità, spicca il dato statistico: quello di Basic è il gol più veloce segnato da un giocatore della Lazio contro la Juventus in Serie A dal 1996, quando Giuseppe Favalli colpì al terzo minuto. Curiosa anche la metamorfosi di Isaksen, imprendibile e già idolo dei tifosi, e il ritorno in campo di Luca Pellegrini dopo l’infortunio. Per Provedel, invece, un’altra partita da protagonista: quarto “clean sheet” consecutivo e interventi decisivi che tengono a galla la squadra nei momenti più delicati. Numeri che raccontano la solidità di una Lazio che sa soffrire, ma anche colpire al momento giusto.
