Un lampo di classe illumina la notte di Pisa e regala alla Roma una vittoria di misura, sofferta ma meritata. È Soulé, con il suo talento cristallino, a firmare il successo giallorosso in una partita dominata sul piano del possesso ma avara di emozioni pure sotto porta. La squadra di Gasperini, ancora priva di Dybala dal primo minuto, ha saputo tenere in mano il filo del gioco, trovando nella ripresa la giocata che ha spezzato l’equilibrio.
Il primo tempo si era chiuso senza reti, con la Roma propositiva ma imprecisa. Soulé si era messo subito in mostra, creando le azioni più pericolose, mentre El Shaarawy aveva sfiorato il colpo da piazzato. Il Pisa, compatto e aggressivo, aveva risposto con qualche ripartenza, soprattutto con Meister, ma Svilar era sempre apparso attento. Numerosi i falli e i contrasti duri, con Marin ammonito e Mancini più volte bersaglio del nervosismo toscano. Nonostante un possesso palla nettamente favorevole (73%), i giallorossi erano rientrati negli spogliatoi sullo 0-0.
Nella ripresa la svolta arriva subito: El Shaarawy è costretto al cambio per un problema alla caviglia, entra Dybala e la Roma si accende. Al 55’ l’argentino orchestra un’azione perfetta, Ferguson rifinisce e Soulé, glaciale, mette dentro con il mancino. È il gol che decide la partita. Pochi minuti più tardi ancora Soulé raddoppia, ma il VAR cancella la gioia per un tocco di mano. Da lì in avanti il Pisa prova a reagire con gli ingressi di Cuadrado e Nzola, trovando però solo conclusioni imprecise. Nel finale i padroni di casa si gettano in avanti, ma Svilar si oppone con sicurezza su un tentativo di Cuadrado al 90’. Dopo sei minuti di recupero, il triplice fischio sancisce lo 0-1 finale.
Con questa vittoria la Roma consolida la sua corsa in campionato, restando agganciata alle posizioni di vertice e confermando la solidità di un gruppo che sa vincere anche senza brillare. Gasperini può sorridere per la continuità di risultati e per la crescita di Soulé, autentico trascinatore e sempre più determinante nelle sorti offensive della squadra.
Per i tifosi giallorossi è un successo che sa di carattere: una trasferta insidiosa, risolta con il talento e la determinazione, in attesa che Dybala torni al top della condizione e che l’organico recuperi al completo. La sensazione è che questa Roma sappia soffrire, resistere e colpire nei momenti giusti, qualità fondamentali per chi sogna in grande.
Tra le curiosità, Pisa e Roma tornano ad affrontarsi in Serie A a distanza di 34 anni e 96 giorni, ovvero dal 26 maggio 1991 (ultimo match casalingo dei toscani nel massimo campionato – successo 1-0 dei giallorossi con gol di Roberto Muzzi).
Con questa vittoria, nei precedenti 10 campionati di Serie A, solo due volte i giallorossi hanno vinto entrambe le prime due gare stagionali: nel 2022/23 (senza anche subire gol) e nel 2021/22.
I numeri confermano il dominio territoriale della Roma con il 69% di possesso palla, ma anche la difficoltà nel concretizzare: poche le conclusioni realmente pericolose a fronte di un lungo palleggio. Da segnalare il rientro di Pellegrini, la panchina ritrovata da Celik e l’esordio della nuova maglia arancione, che porta subito fortuna ai giallorossi.
Le parole di Mister Gasperini a fine partita rilasciate a Sky:
Un’altra vittoria, che prestazione è stata?
“Globalmente la prestazione è stata molto buona. Abbiamo sofferto all’inizio, ma abbiamo incontrato un Pisa organizzato e fisico, sempre molto coperto. Piano piano siamo venuti fuori già al primo tempo anche se non con grande concretezza. Nel secondo tempo abbiamo fatto bene e meritavamo un gol in più”.
Il gol di Soulé arrivato a seguito di una grande azione corale…
“Il gol è stata una bellissima azione di reparto, sia Dybala sia Ferguson sia Soulé che poi ha finalizzato benissimo. Se non riusciamo a fare queste giocate contro queste squadre così che difendono in tanti poi diventa complicato”.
Soulé ancora decisivo, in quella posizione è spesso pericoloso.
“Indubbiamente lui ha questa capacità di giocare un po’ più largo, ma anche più centralmente. Cristante era molto centrale e quindi bisognava scalare più rapidamente. È stato protagonista in tante azioni perché lì in quella zona riusciva a smarcarsi, poi lui è un portatore di palla sicuramente molto efficace”.
Come mai Dybala sulla sinistra?
“Non volevo spostare Soulé che stava facendo molto bene. Dybala poi puoi giocare ovunque, da sinistra, da 10 di una volta. Non lo porta a calciare all’interno col sinistro, ma sa fare comunque bene. Io non credo che un giocatore debba giocare per forza nella sua zona di confort, un grande giocatore come lui può occupare tutte le zone d’attacco, sa sempre cosa fare e questa varietà voglio poi crearla anche a Soulé. Con tutti mancini in squadra dovranno giocare anche con piede a favore e questa partita ne è la dimostrazione”.
Non era scontato trovare in questa squadra un’impronta già chiara dopo due partite.
“Sono d’accordo, il merito è di questi ragazzi è il gruppo, acquisito con Ranieri nonostante giocassero con un altro sistema. Ho trovato un gruppo che mi ha seguito subito in modo straordinario fin da subito. Hanno fatto un grande ritorno l’anno scorso nonostante la Champions mancata che ha lasciato amarezza, ma ho trovato un gruppo molto disponibile e concentrato”.
