Hippogroup pronta a lasciare il 5 gennaio, due soggetti in corsa per la gestione 2026. Il Comune accelera per salvare occupazione e futuro dell’ippica nella Capitale.
È partita ufficialmente la corsa contro il tempo per il futuro immediato dell’Ippodromo di Capannelle. Settimana scorsa il Comune di Roma ha avviato la procedura negoziata per individuare il nuovo gestore dell’impianto di via Appia Nuova per il 2026, con l’obiettivo dichiarato di garantire continuità a uno dei luoghi simbolo dello sport capitolino e dell’ippica nazionale.
Il passaggio chiave è ormai segnato: il prossimo 5 gennaio Hippogroup, società che ha gestito Capannelle per decenni ed è attualmente in proroga per tutto il 2025, riconsegnerà le chiavi. L’azienda ha già avviato la procedura di licenziamento per i 29 dipendenti, che nell’ultima giornata di corse al trotto hanno manifestato scioperando nel piazzale dell’ippodromo. Da qui alla fine dell’anno non sono esclusi ulteriori stop, a tutela delle maestranze, anche in risposta alle operazioni di smantellamento – seppur parziale – da parte del gestore uscente, che porterà via strutture e mezzi di proprietà, come gli steccati della pista in erba e i macchinari.
Il quadro è delicato, ma non senza via d’uscita. Una chiusura dell’impianto avrebbe effetti occupazionali devastanti, allargando la crisi a tutto il personale impegnato quotidianamente nella cura dei cavalli residenti a Capannelle e a un indotto vastissimo. Per questo Roma e l’ippica italiana non possono permettersi di perdere questo presidio: una quota importante del montepremi nazionale passa dalla Capitale, così come un rapporto convenzionale con il Ministero che, pur discusso nei numeri, resta strategico e garantito.
Capannelle, poi, è molto più di un ippodromo: è un enorme polmone verde nella Capitale d’Italia, uno spazio con potenzialità enormi, pronto ad accogliere iniziative sportive, culturali e di intrattenimento, se inserito in una strategia imprenditoriale chiara e moderna. I margini ci sono, eccome. La domanda ora è una sola: che succede adesso?
Due i soggetti in corsa. Il Comune punta a nominare il nuovo affidatario entro Natale. Le manifestazioni di interesse sono arrivate da due realtà, che avranno sette giorni di tempo per presentare le proposte definitive. La valutazione peserà per il 75% sul progetto tecnico e per il 25% sull’offerta economica.
Secondo fonti interne, uno dei candidati sarebbe la Marsicana di Franco Pasquini, già gestore di Tagliacozzo, con la possibile presenza di un partner esterno a supporto economico. L’altra proposta arriverebbe invece da chi gestisce un altro impianto di eccellenza nel Sud Italia. In attesa di conferme ufficiali, è giusto lasciare lavorare gli uffici: si tratterà, in ogni caso, di un affidamento temporaneo per il 2026, una sorta di custodia, in attesa del bando europeo per la concessione definitiva e pluriennale, verosimilmente a 10,20 anni.
Da Palazzo Senatorio fanno sapere che i proponenti potranno inserire nel piano anche attività e servizi accessori, come la ristorazione, per garantire la sostenibilità economica dell’operazione. Con soli due candidati in lizza, la commissione è fiduciosa di chiudere rapidamente la selezione.
Il valore complessivo del bando è di 5 milioni di euro, di cui 2 milioni destinati specificamente alla copertura dei costi della manodopera. Difficile immaginare una ripartenza immediata già il 5 gennaio: servirà tempo per sistemare questioni tecniche, reperire o noleggiare i mezzi necessari alla gestione delle piste e superare gli inevitabili passaggi burocratici.
