La prima cosa sono i complimenti ad Antonella Palmisano e Valentina Trapletti e alla splendida doppietta azzurra. Poi, guardando l’Olimpico in questa serata, una domanda: scusate, ma perché non possiamo vedere prima Jacobs e dobbiamo aspettare domani?
Quando ero poco più di un bambino, nelle gare dei 100 metri, una delle cose che mi piaceva di più era l’incrociarsi in batteria dei grandi campioni con illustri sconosciuti provenienti da qualche minuscola e lontana terra, un modo utile persino per conoscere la geografia.
C’era anche il gioco a capire, fra i grandi, chi avesse rallentato di più per conquistare un’abbordabile qualificazione: che margine avrà? Dieci, quindici, venti centesimi? E Mennea? E Calvin Smith? E Carl Lewis? Nel suo un po’ disordinato tentativo di modernizzazione, qualche volta decisamente autolesionista, l’atletica ha abolito o comunque limitato queste suggestioni. Alle Olimpiadi o ai Mondiali, i grandi partono dai quarti di finale e si risparmiano un turno, addirittura agli Europei si viaggia addirittura in semifinale, cioè facendosi vedere solo un giorno. Così vedremo Jacobs, stesso discorso per Ali, tutti e due nei primi 12 del ranking, soltanto domani (staffetta a parte). E la serata di oggi, che avrebbe potuto cominciare a tirare la volata dell’attesa per il campione più atteso con Tamberi, è cominciata con un “portate pazienza”.
Un turno in più sarebbe oro puro in un immaginario che è abitato da una grande concorrenza. Chiaro che se io in un anno vedo Sinner 300 ore e un centinaio il calciatore della mia squadra, sui numeri sparacchiamo ma neanche troppo, già ci rendiamo conto di quanto sia prezioso moltiplicare i pochi (e brevi) momenti in cui entusiasmarsi per un grande atleta dell’atletica. Tradotto, nel giorno della semifinale del Roland Garros, l’atletica deve lanciare il suo super evento, almeno a livello di ciò che accade sul suolo italiano, con una cilindrata ridotta. Precisiamo che si tratta di una regola internazionale ormai purtroppo consolidata e non di una novità inventata dal paese ospitante. Ma ciò non toglie nulla alla frustrazione di dover rinunciare a una presenza che avrebbe sicuramente garantito qualche “pieno” in più sugli spalti dell’Olimpico che hanno sofferto di parecchi vuoti nella prima giornata. Per la verità, in mattinata, soprattutto in Tribuna Tevere, davanti alla “terrazza” del salto in lungo, si è visto un bel po’ di movimento, almeno in rapporto alle affluenze tradizionali della mattina in eventi del genere. Nella sessione serale, invece, il bilancio è stato decisamente poverello. E invece domani, con la grande serata granditaliesca – con l’olimpionico dei 100 metri anche Furlani e Fabbri – le cose dovrebbero a quanto sembra migliorare un bel po’ a quanto dicono i sussurri della prevendita. Insomma, un po’ di Jacobs anche stasera che male avrebbe fatto?
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