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“Lo sport è life”: dal 5 settembre l’evento finale del progetto di Sport e Comunità

Dopo 10 mesi di pratica sportiva, i 600 giovani ospiti di comunità impegnate nelle dipendenze e nella cura del disagio giovanile psichico, comportamentale e sociale, di 17 città italiane sparse in 10 regioni, si ritroveranno sui campi sportivi di Riccione dal 5 al 8 settembre per la conclusione del progetto “Lo sport è…Life” promosso da Sport e Comunità, Associazione Benemerita del Coni nata nel 1995 per iniziativa di don Antonio Mazzi, e finanziato da Sport e Salute.

 

Dopo un’ideale staffetta che ha coinvolto i giovani di Asti, Monza, Bergamo, Brescia, Lodi, Pavia, Vicenza, Piacenza, Lucca, Viterbo, Perugia, Reggio Calabria, Tursi, Messina, Palermo e Bagheria, sensibilizzandoli per proseguire nel tempo la pratica sportiva all’interno del percorso comunitario, per quattro giorni saranno protagonisti di tornei ed esibizioni che dimostreranno i benefici ottenuti durante il lungo periodo trascorso con istruttori qualificati di diverse discipline sportive. Da martedì 5 a venerdì 8, allo Stadio San Giovanni in Marignano, alla Beach Arena di Riccione e alla Palestra Comunale dell’IC1 di Riccione, si confronteranno in prove di atletica leggera, pallavolo, tennis tavolo, tiro con l’arco, beach tennis, beach volley, bocce, mountain bike, spikeball e pickleball.

Due gli appuntamenti clou. Il 6 si svolgerà il convegno “Lo sport è Life”, dove saranno esposti i risultati del progetto. Interverranno, tra gli altri, il dott. Molinaro, Capo Dipartimento per le Politiche Antidroga e il dott. Gobbi, dirigente di Sport e Salute. Nell’occasione sarà presente l’olimpionico di lotta greco-romana Andrea Minguzzi, oro a Pechino 2008 nella categoria 84 kg, che incontrerà i giovani delle comunità e il pubblico di Riccione. Il 7 spazio al divertimento con i Giochi senza frontiere che vedranno la partecipazione di centinaia di ragazzi.

 

“Lo Sport è Life” è stato un percorso basato sull’aspetto ludico-motorio ed educativo dello sport, funzionale per la cura e il recupero dalle dipendenze e dal disagio sociale, psichico e comportamentale, per promuovere uno stile di vita sano come bene primario da tutelare e ancora per favorire la partecipazione alla vita aggregativa e all’inclusione sociale, far crescere la coscienza civile e la solidarietà delle persone attraverso lo sport. Un progetto ambizioso che, grazie al coinvolgimento di operatori di comunità, volontari e familiari ha consentito di creare un circolo virtuoso che potrà estendere i benefici dello sport anche all’interno della vita comunitaria.