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Vincenzo D’Amico è morto: stella della Lazio e commentatore Rai

Vincenzo D’Amico, un eroe del calcio italiano e rispettato commentatore sportivo, è morto all’età di 68 anni. D’Amico, che aveva pubblicamente rivelato la sua battaglia contro il cancro, non è riuscito a superare questa sfida finale. È un colpo duro per il mondo del calcio italiano, che ha perso un personaggio iconico che aveva legato la sua vita al gioco in ogni possibile modo.

Nato a Latina, D’Amico ha iniziato la sua carriera calcistica nella seconda categoria, ma non ha impiegato molto tempo per fare un salto di qualità. Ha fatto il suo debutto con la Lazio nel 1972, all’età di soli 17 anni, e ha continuato a diventare uno dei talenti più luminosi della sua generazione.

Con il tempo, D’Amico è diventato una figura centrale nella squadra, sviluppando un legame particolare con il suo compagno di squadra Giorgio Chinaglia. Anche in mezzo alle tensioni del 1974, D’Amico ha saputo mantenere il suo equilibrio in uno spogliatoio diviso in clan. Il suo talento lo ha portato a diventare il miglior giovane del campionato, grazie alla sua velocità e alla sua abilità con la palla.

“Il presidente Claudio Lotito e tutta la S.S. Lazio apprendono con estremo dolore e profonda commozione la notizia della scomparsa di Vincenzo D’Amico, protagonista indiscusso dello Scudetto 1973/74”. Così il comunicato ufficiale sul sito della squadra biancoceleste che prosegue – “Leggenda biancoceleste e coraggioso capitano nei momenti difficili della Società, Vincenzino, come tanti lo hanno sempre continuato a chiamare, ha fatto innamorare i tifosi di diverse generazioni con le sue magie in campo e il suo infinito attaccamento alla maglia. D’Amico ha giocato nella Lazio dal 1971 al 1980 e, dopo un anno al Torino, dal 1981 al 1986: mai ha fatto mancare passione, impegno e dedizione ai colori biancocelesti. Il presidente Lotito, a nome di tutto il Club, rivolge alla sua famiglia e ai suoi cari le più sincere condoglianze. Non ti dimenticheremo mai, Vincenzo!”.

L’esperienza di D’Amico non si è limitata al campo. Dopo il ritiro, ha utilizzato la sua profonda conoscenza del gioco per diventare un rispettato commentatore per Rai. Ha accompagnato la narrazione delle competizioni Under per l’Italia, e la sua voce è stata una presenza costante durante i Mondiali e gli Europei. Questo gli ha permesso di rimanere vicino al gioco che amava, contribuendo alla sua diffusione e alla sua comprensione.

Ma nonostante le sue realizzazioni in campo e fuori, D’Amico sarà ricordato soprattutto per la sua lealtà e la sua resilienza. Che si trattasse di mantenere la calma in uno spogliatoio tumultuoso o di lottare contro il cancro, D’Amico ha dimostrato un’incredibile forza di carattere.

La notizia della sua morte è stata accolta con profondo dolore dai tifosi della Lazio, che lo consideravano uno dei loro. La sua lotta contro il tumore era stata seguita con apprensione e speranza da tutto il mondo del calcio italiano. Oggi, quel mondo piange la perdita di uno dei suoi eroi più amati.

Ricordiamo Vincenzo D’Amico per la sua straordinaria carriera, per il suo spirito combattivo e per il suo indiscutibile amore per il gioco del calcio. La sua eredità continuerà a vivere nelle generazioni future di calciatori e tifosi. Addio, campione.