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Alta Roma: Setchu, la moda in 3D

foto: Riccardo Piccioli

Setchu, risente dai luoghi in cui ha vissuto, da Kyoto a Parigi, passando per Milano e per New York. I quattro angoli del mondo, con culture e stili di vita, ma soprattutto i punti mondiali della moda.

Una concezione unica dello stile frutto dell’esperienza personale, del vissuto, un unicum che riesce a perforare paradigmi della moda, così come dell’artigianato in tutte le sue forme. Una vera e propria filosofia di vita che attarversa a tutto tondo lo stile, dagli abiti-origami della scorsa stagione fino allo stile elegante della prossima stagione presentata ad Alta Roma.

Vestire con una dose di raffinatezza in qualunque contesto. Questo è l’abito presentato da Setchu, adatto a tutte le occasioni. E se la sua esperienza, che lo ha vesto nel tempo alla guida di importanti studi di design fino ad essere direttore creativo di brand come Givenchy, Edun, Kanye West e Gareth Pugh, sviluppando allo stesso tempo un occhio per la sartoria raffinata in istituzioni come H. Huntsman and Sons a Savile Row a Londra.

La collezione del marchio Setchu, disegnato da Satoshi Kuwata alterna modelli classici a modelli sperimentali con

La collezione , che sfila sulla passerella di Altaroma, è ispirata dal processo di trasformazione del tessuto da 2D a 3D. Un oggetto 2D può essere manipolato e drappeggiato sul corpo per creare un indumento tridimensionale. Questo semplice processo dà vita, secondo la sperimentazione del designer, a infinite creazioni.

“Più sperimento con il drappeggio e uso l’ironia come modo di pensare, più posso di creare qualcosa di unico” rivela lo stilista che alterna nella sua sfilata abiti con esaltazioni bidimensionali ed abiti con inserti tridimensionali, un passaggio alla terza dimensione che comunque consente, secondo la filosofia Setchu di vestire con una dose sostanziale di raffinatezza, qualunque sia il contesto.