Il comignolo della Sistina, ovvero il “padre” di tutti i segnali. Le immagini distribuite da Vatican Media documentano uno dei momenti preparatori di ciò che dal pomeriggio del 7 maggio diventerà, con l’inizio del Conclave, l’epicentro di un’attesa planetaria. L’installazione del comignolo e della stufa, anzi delle stufe, nella Cappella michelangiolesca è avvenuta ieri mattina, 2 maggio. È sarà da quel comignolo su cui convergeranno milioni di occhi che arriverà la fumata dell’avvenuta elezione del nuovo Pontefice. L’evento culminante del Conclave sarà tuttavia preceduto da un cerimoniale ben cadenzato e in qualche parte rimodulato durante gli ultimi pontificati. Le infografiche che seguono ne illustrano le fasi principali.
Dopo che tutti i cardinali elettori hanno prestato giuramento, il maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie pronuncia l’extraomnes e le porte della Cappella Sistina vengono serrate per l’inizio delle votazioni.
Esaurite le fasi preliminari, per i porporati è l’ora della scelta. I quattro scrutini quotidiani sono stabiliti due al mattino e due al pomeriggio. Le norme stabiliscono che dopo la 33.ma o 34.ma votazione si passerà direttamente, e obbligatoriamente, al ballottaggio fra i due cardinali che avranno ricevuto il maggior numero di voti nell’ultima votazione. Anche in questo caso, però, sarà sempre necessaria una maggioranza dei due terzi. I due cardinali rimasti in lizza, non potranno partecipare attivamente al voto. Se per un candidato i voti raggiungono i due terzi dei votanti, l’elezione del Pontefice è canonicamente valida.
Se le votazioni sono quattro al giorno, le fumate previste sono invece due, una a fine mattinata e una a fine pomeriggio (ovviamente se il Papa venisse eletto in uno scrutinio precedente si procederà subito alla fumata bianca). E oltre al comignolo della Sistina, ci saranno le campane della Basilica di San Pietro ad annunciare la notizia al mondo.
Ultimo atto, quello più emozionante, vedrà gli occhi del mondo spostarsi dalla voluta del comignolo alla Loggia centrale della Basilica di San Pietro, da dove il cardinale protodiacono si affaccerà per pronunciare la celebre formula: “Annuntio vobis, gaudium magnum…”
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