Colonnelli, generali, soldati e forze di polizia. Non parliamo delle divise accanto al Presidente della Repubblica in tribuna autorità, ma di atletica leggera come di tante altre discipline, di atleti e presidenti.
Non è di certo un mistero la figura del generale di brigata Vincenzo Parrinello, a lungo comandante dei gruppi sportivi delle fiamme gialle, candidato alle ultime elezioni come presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera, così come non è un mistero che il presidente della FIDAL Lazio, Fabio Martelli, sia un colonnello dell’esercito italiano.
I gruppi sportivi militari in Italia hanno negli anni creato un sistema organizzativo e di preparazione d’eccellenza che viene invidiato in tutto il mondo. Ben 139 Nazioni aderiscono al Consiglio Internazionale dello Sport Militare (CISM). Nati inizialmente per la preparazione fisica dei militari, i centri sportivi con le stellette si sono nel tempo specializzati sempre di più nella formazione atletica di coloro che mostravano di avere talento e struttura fisica adeguata ad una specifica specialità sportiva.
E, visti i risultati dei recenti europei di Roma, ci sono assolutamente riusciti. Di tutti i medagliati, solo un non appartiene ad un gruppo sportivo militare, è stato Luca Sito nella staffetta 4×400. L’atleta infatti è tesserato nel Cus Pro Patria Milano.
Strutture all’avanguardia, modalità di allenamenti consolidati nel tempo, inquadramento degli atleti nei ranghi dei gruppi sportivi a livello remunerativo, personale di staff altamente specializzato nella fisioterapia, e nelle altre alte specializzazioni sanitarie sicuramente concorrono a creare un ambiente adatto all’ottimale preparazione atletica. Un insieme di fattori che positivamente, assieme alla bravura atletica dell’atleta ed alla sua concentrazione in gara, portano risultati come quelli ottenuti negli Europei di atletica di Roma 2024.
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